Lucrezia Parpaglioni

Diabete e prediabete aumentano l’invecchiamento cerebrale

(28 Agosto 2024)

Roma – Il diabete di tipo 2 è un noto fattore di rischio per la demenza, ma non è chiaro come il diabete e le sue fasi iniziali, note come prediabete, influenzino l’invecchiamento cerebrale nelle persone senza demenza. Ora, uno studio completo di imaging cerebrale mostra che sia il diabete che il prediabete possono essere collegati all’invecchiamento cerebrale accelerato. Il lavoro, condotto dal Karolinska Institutet in Svezia, e pubblicato sulla rivista Diabetes Care, mostra anche che il legame diabete-invecchiamento può essere contrastato con uno stile di vita sano. Lo studio ha incluso più di 31.000 persone di età compresa tra i 40 e i 70 anni della Biobanca del Regno Unito, sottoposte a risonanza magnetica cerebrale. I ricercatori hanno utilizzato un approccio di apprendimento automatico per stimare l’età cerebrale in relazione all’età cronologica della persona. Il prediabete e il diabete sono stati associati a cervelli più vecchi di 0,5 e 2,3 anni rispetto all’età biologica. Nelle persone con diabete mal controllato, il cervello appariva più vecchio di quattro anni rispetto all’età biologica. I ricercatori hanno anche notato che il divario tra l’età cerebrale e l’età biologica aumentava leggermente nel tempo nelle persone con diabete. Queste associazioni sono state attenuate tra le persone con un’elevata attività fisica e che si sono astenute dal fumo e dal consumo di alcolici. “Avere un cervello che sembra più vecchio rispetto all’età reale può indicare una deviazione dal normale processo di invecchiamento e può costituire un segnale di allarme precoce per la demenza”, ha affermato Abigail Dove, dottoranda presso il Dipartimento di Neurobiologia, Scienze della Cura e Società del Karolinska Institutet e autrice principale dello studio. “L’aspetto positivo è che le persone con diabete possono essere in grado di influenzare la loro salute cerebrale attraverso uno stile di vita sano”, ha continuato Dove. I dati della risonanza magnetica ripetuta erano disponibili per una piccola parte dei partecipanti allo studio. Le scansioni della risonanza magnetica di follow-up sono in corso e i ricercatori stanno continuando a studiare l’associazione tra diabete e invecchiamento cerebrale nel tempo. “La prevalenza del diabete di tipo 2 nella popolazione è elevata e in crescita”, ha detto Dove. “Speriamo che la nostra ricerca possa aiutare a prevenire il deterioramento cognitivo e la demenza nelle persone con diabete e prediabete”, ha concluso Dove. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.