Gianmarco Pondrano d'Altavilla

La produzione mondiale agricola è limitata da carenza impollinatori

(27 Agosto 2024)

Roma – La produzione mondiale di alimenti importanti e ricchi di sostanze nutritive, come frutta, verdura, noci e legumi, è limitata dalla mancanza di impollinatori. E’ quanto emerge da uno studio guidato da scienziati della Rutgers University-New Brunswick che hanno pubblicato i loro risultati su Nature Ecology & Evolution. Gli autori hanno analizzato le rese dei raccolti di oltre 1.500 campi in sei continenti. “I nostri risultati sono motivo di preoccupazione e ottimismo”, ha affermato Katie Turo, autrice dello studio e ricercatrice post-dottorato presso il Dipartimento di ecologia, evoluzione e risorse naturali della Rutgers School of Environmental and Biological Sciences. “Abbiamo rilevato deficit di resa diffusi. Tuttavia, stimiamo anche che, attraverso investimenti continui nella gestione e nella ricerca degli impollinatori, è probabile che potremo migliorare l’efficienza dei nostri campi coltivati esistenti per soddisfare le esigenze nutrizionali della nostra popolazione globale”. Gli scienziati sono giunti alle loro conclusioni conducendo un’analisi statistica di oltre 200.000 “visite di api” ai fiori delle colture, contenute in uno dei database più completi al mondo sull’impollinazione delle colture. Rachael Winfree, autrice principale dello studio e professoressa presso il Dipartimento di ecologia, evoluzione e risorse naturali, ha collaborato con diversi colleghi provenienti da Europa e Sud America per compilare il database più completo al mondo di studi sull’impollinazione delle colture. Il database open source incorpora tre decenni di osservazioni sul campo di api e altri impollinatori che visitano le piante. Il recente studio della Rutgers non si applica alle principali colture alimentari, come riso e grano, che non necessitano di impollinatori per riprodursi. Ma l’impollinazione da parte di api e altri animali è fondamentale per la proliferazione di ciò che Turo descrive come “cibi interessanti e ricchi di nutrienti che ci piacciono e sono culturalmente rilevanti”, come frutta, verdura, noci e legumi. “Se si esamina un elenco di colture e si pensa a quali frutti e verdure si è più ansiosi di mangiare, come le bacche estive o le mele e le zucche in autunno, quelle sono le colture che in genere hanno bisogno di essere impollinate dagli insetti”, ha affermato Turo. L’impollinazione è il processo di trasferimento del polline dalla parte maschile di un fiore a quella femminile, che consente alla pianta di essere fecondata e di produrre semi, frutti e giovani piante. Il polline può essere trasportato dal vento, dall’acqua o da impollinatori come api mellifere e api selvatiche e altri insetti e altri animali, come i pipistrelli. I ricercatori hanno riscontrato deficit di resa per 25 colture specifiche e nell’85 percento dei paesi valutati. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla