Valentina Di Paola

I moscerini della frutta scelgono di accoppiarsi anche scapito della sicurezza

(28 Agosto 2024)

Roma – La ricerca di un possibile accoppiamento spinge i maschi della specie Drosophila immigrans, comunemente noti come moscerini della frutta, a ignorare minacce incombenti come la predazione. Questo, almeno, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati dell’Università di Birmingham. Il team, guidato da Carolina Rezaval, ha analizzato il comportamento dei moscerini della frutta maschi in relazione a una ricompensa sessuale ambita. I ricercatori hanno mostrato per la prima volta le reti neurali nel cervello degli insetti, che li portano a ignorare potenziali pericoli pur di raggiungere la partner. “Ogni giorno prendiamo delle decisioni effettuando un rapido calcolo dei rischi e dei benefici – spiega Rezaval – ma sappiamo molto poco dei meccanismi cerebrali alla base di questi processi decisionali. Analizzando i percorsi neurali che si attivano nel cervello dei moscerini della frutta possiamo compiere un primo passo verso questa direzione”. L’indagine rivela che quando i maschi sono in fase di corteggiamento e viene introdotta una minaccia, questa viene semplicemente ignorata. I ricercatori hanno utilizzato la microscopia a due fotoni per osservare quali neuroni venivano attivati durante il corteggiamento. Gli scienziati hanno introdotto una minaccia artificiale utilizzando luci e ombre per simulare l’effetto di un potenziale predatore volante nelle vicinanze. “Durante le prime fasi del corteggiamento – riporta Laurie Cazale-Debat, altra firma dell’articolo – abbiamo visto che la presenza di una minaccia attivava determinati neuroni visivi nel cervello che interferiscono con i neuroni governati dalla serotonina. Ciò spinge le mosche ad abbandonare il corteggiamento e a sfuggire alla minaccia. Tuttavia, man mano che la possibilità di un accoppiamento diventa più concreta, l’aumento della dopamina blocca le vie sensoriali, riducendo la capacità dell’insetto di rispondere alla minaccia”. “Immaginiamo di dover scalare una montagna, di trovarci proprio a pochi metri dalla cima – spiega Lisa Scheunemann, della Freie Universität Berlin, che ha partecipato all’indagine – se anche le condizioni meteo dovessero cambiare, potremmo decidere di proseguire visto che siamo molto vicini al nostro obiettivo. Il cervello dei moscerini della frutta sembra funzionare in modo simile: più il corteggiamento procede, più aumenta la dopamina, che blocca le distrazioni e permette all’animale di concentrarsi sul compito principale. Nei prossimi step sarà interessante capire se questo meccanismo decisionale esiste anche nei mammiferi”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).