Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Brasile: ancora danni ambientali 8 anni dopo il crollo della diga di Fundão

(23 Agosto 2024)

Roma – A otto anni dal crollo della diga di Fundão a Mariana, Minas Gerais, in Brasile la devastazione ambientale e sociale continua. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Universidade Federal de Minas Gerais e pubblicato su Nature Conservation. Causato dalla società mineraria Samarco, il crollo del 2015 ha rilasciato circa 50 milioni di metri cubi di fango tossico, seppellendo il villaggio di Bento Rodrigues e contaminando gravemente oltre 600 chilometri di canali e habitat costieri. Sono state colpite più di 1 milione di persone in 35 città, causando 19 decessi, problemi di salute diffusi e lo sfollamento di centinaia di residenti. I ricercatori rivelano che il danno ambientale si è solo intensificato nel corso degli anni. Livelli elevati di metalli pesanti continuano a minacciare la salute umana e della fauna selvatica, con un significativo bioaccumulo osservato in specie in via di estinzione come il delfino Franciscana. Inoltre, l’introduzione di specie invasive ha ulteriormente destabilizzato l’ecosistema. Il documento, guidato dal dott. Cássio Cardoso Pereira e Fernando Goulart dell’Universidade Federal de Minas Gerais , critica la risposta lenta e controversa della Renova Foundation , un’entità creata dalle aziende responsabili per affrontare le conseguenze del disastro. Sebbene siano stati fatti alcuni sforzi di risarcimento e ripristino, i ricercatori sostengono che queste azioni sono insufficienti e spesso inadeguate. Una delle scoperte più preoccupanti è il rischio continuo rappresentato da strutture simili in tutto il Brasile, dove centinaia di dighe rimangono in cattive condizioni. Lo studio sostiene la sostituzione di queste dighe pericolose con alternative più sicure come l’estrazione a secco, che riduce significativamente il rischio di futuri crolli. “Sono necessarie urgenti politiche pubbliche basate sulla scienza che diano priorità al ripristino del bacino del Rio Doce, oltre a un risarcimento completo per le comunità colpite. Per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di collaborazioni che coinvolgano la supervisione locale e governativa e competenze scientifiche indipendenti per prevenire ulteriori disastri ecologici e umani”, afferma il dott. Cássio Cardoso Pereira. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla