Roma – Le attuali previsioni sulla futura produzione di energia rinnovabili sono troppo ottimistiche. E’ quanto sostiene un team di ricerca guidato dall’Universitat Rovira i Virgili e dall’Imperial College di Londra che ha pubblicato i propri risultati su Energy & Environmental Science. Queste previsioni, spiegano gli autori, si basano sui risultati dei cosiddetti “modelli di valutazione integrati” (integrated assessment models). Questi modelli matematici consentono di simulare possibili scenari futuri e le loro conseguenze dovute al cambiamento climatico. Ma Il team di ricerca sostiene che gli attuali modelli di valutazione integrata non tengono conto della quantità di materiale necessaria per produrre alcune delle tecnologie essenziali per la transizione energetica, come batterie, turbine eoliche o pannelli solari. Ciò significa che le previsioni di questi modelli sono troppo “ottimistiche” considerando tutto ciò che comporta lo sviluppo di queste tecnologie. E fanno un esempio: per raggiungere queste previsioni è necessario un aumento di 571 e 531 volte della domanda di selenio e gallio, rispettivamente, nei prossimi 30 anni, cosa che il team di ricerca ritiene irrealizzabile. Raggiungere questo livello di produzione significherebbe aumentare notevolmente l’attività delle operazioni minerarie e l’efficienza delle tecnologie di estrazione, una realtà altamente improbabile dato il punto di partenza. Per affrontare queste limitazioni dei modelli di valutazione integrati, il team di ricerca propone di incorporare equazioni che tengano conto della disponibilità di materiali e di una maggiore diversità tecnologica. Ciò renderebbe le previsioni più realistiche e utili per prendere decisioni politiche. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Energia: previsioni su produzione di rinnovabili sono troppo ottimistiche
(6 Agosto 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla