Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Riscaldamento impedisce ai piccoli organismi di lavorare insieme

(2 Agosto 2024)

Roma – Il riscaldamento impedisce a due piccoli organismi di lavorare insieme per trarne reciproco vantaggio, il che potrebbe portare a seri problemi ambientali. Gli scienziati dell’Università di Exeter hanno studiato un organismo unicellulare ( Paramecium bursaria ) in grado di assorbire e ospitare alghe ( Chlorella spp ). I loro risultati sono stati pubblicati su “Aquatic Biology”. Questa coppia è comune nelle acque dolci di tutto il mondo e la loro relazione simbiotica offre vantaggi tra cui lo scambio di nutrienti e la protezione delle alghe. Ma quando gli scienziati hanno aumentato la temperatura dell’acqua di 5 °C, la collaborazione ha smesso di funzionare e i risultati suggeriscono che le alghe potrebbero addirittura diventare parassite. La rottura di tali relazioni potrebbe avere un impatto significativo sugli ecosistemi. “Questo tipo di relazione, chiamata fotosimbiosi, è una parte importante degli ecosistemi di acqua dolce e oceanici”, ha affermato il dott. Ben Makin, dell’Environment and Sustainability Institute presso il Penryn Campus di Exeter in Cornovaglia. “Per illustrare la loro importanza, queste relazioni forniscono circa la metà di tutta la fotosintesi marina. Un esempio ben noto si trova nelle barriere coralline, dove i coralli costruttori di barriere ospitano partner fotosintetici residenti. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a molti eventi di sbiancamento di alto profilo, quando i coralli espellono questi partner, spesso a causa delle alte temperature, lasciandoli a rischio di stress e mortalità. Si tratta di una reazione ‘immediata’ a breve termine alle condizioni mutevoli, ma in questo studio volevamo scoprire i possibili effetti evolutivi delle alte temperature, che si verificano su più generazioni. Tali effetti rimangono praticamente sconosciuti, poiché sono difficili da studiare negli organismi a crescita lenta. Gli organismi unicellulari che abbiamo scelto nel nostro studio hanno una durata di vita breve, quindi testandoli a temperature elevate e costanti siamo stati in grado di esaminare come rispondono nel corso di molte generazioni”.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla