Roma – Allenare adeguatamente il cervello e la memoria, invece di cercare informazioni online, e stabilire una routine dei riposini potrebbe rivelarsi efficace per ridurre il rischio di demenza. A suggerirlo l’accademico canadese Mohamed I. Elmasry, autore del libro iMind: Artificial and Real Intelligence, con prefazione della biologa canadese Aileen Burford-Mason. Secondo lo studioso, semplici abitudini quotidiane possono contribuire ad allenare la memoria, promuovendo un invecchiamento sano. “Negli ultimi anni – scrive Elmasry – è stata data precedenza all’intelligenza artificiale a scapito di quella naturale. Nutrire la nostra mente è fondamentale per la salute umana. I dispositivi elettronici stanno diventando sempre più intelligenti, ma l’efficienza energetica del cervello umano non ha ancora eguali. La nostra mente è il bene di maggior valore che abbiamo, aumentare il suo potenziale è fondamentale per il nostro benessere”. Gli esseri umani, sostiene l’autore, possono allenare la memoria attraverso giochi cerebrali ed esercizi giornalieri. Tra le pagine del volume, l’esperto riporta approfondimenti sulla storia della progettazione dei microchip, dell’apprendimento automatico e dell’intelligenza artificiale. “Una memoria sana va di pari passo con la vera intelligenza – sottolinea – e promuovere un invecchiamento sano dovrebbe essere una delle priorità della società, anche se è un problema ampiamente sottostimato”. “Per potenziare le capacità cognitive – conclude Elmasry – è possibile leggere un libro ad alta voce, usando tutti i sensi, integrare un giorno di pieno riposo nella settimana, adottare una dieta sana e moderare il consumo di alcol. Questi interventi, se diventano un’abitudine già dai 20 o 30 anni, possono ridurre significativamente il rischio di demenza”. (30science)
Valentina Di Paola
Per ridurre il rischio di demenza sono utili riposini e l’allenamento del cervello
(22 Luglio 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).