Roma – I mari di idrocarburi presenti su Titano, la più grande luna di Saturno, potrebbero essere in realtà caratterizzati da composizioni diverse, correnti di marea attive, onde su piccola scala e una maggiore ruvidità vicino agli estuari e agli stretti. A suggerirlo uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto dagli scienziati della Cornell University. Il team, guidato da Valerio Poggiali, ha utilizzato i dati radar bistatici della missione Cassini, raccolti tra il 2014 e il 2016 per analizzare i mari presenti sulla luna di Saturno, chiamati Kraken, Ligeia e Punga Mare. Il paesaggio di Titano, spiegano gli esperti, è caratterizzato da campi di dune, pianure piatte e regioni polari con grandi mari e laghi di idrocarburi liquidi. L’esplorazione della luna da parte della sonda spaziale Cassini ha fornito informazioni sul suo complesso sistema idrologico simile a quello terrestre, dominato dal metano piuttosto che dall’acqua. Mentre la missione ha rivelato molto su questa luna, le sue osservazioni radar hanno potuto fornire solo dati limitati sui mari liquidi. Nell’ambito dell’indagine, gli autori hanno scoperto che i corpi principali di Ligeia, Punga Mare e Kraken erano per lo più livellati, senza grandi interruzioni in superficie. Gli scienziati hanno individuato delle variazioni nella composizione liquida tra i diversi mari, coerenti con le differenze nel rapporto di miscelazione metano-etano. I dati relativi agli estuari suggeriscono che i fiumi ricchi di metano potrebbero avere livelli di etano inferiori rispetto ai mari aperti. Il gruppo di ricerca ha stimato una rugosità di pochi millimetri dalla dispersione sulla superficie del mare, suggerendo la presenza di piccole onde superficiali. Un livello più elevato di rugosità era concentrato nelle aree costiere vicino agli estuari e agli stretti inter-bacino, forse indicando correnti di marea attive. Anche se sarà necessario raccogliere maggiori informazioni, queste scoperte, concludono gli studiosi, migliorano la comprensione della composizione e delle proprietà superficiali dei mari di Titano. (30science.com) Valentina Di Paola