Valentina Di Paola

Realizzato un database per conservare le informazioni sui teschi di cani e gatti

(16 Luglio 2024)

Roma –  Le calotte craniche di 431 cani, gatti e specie selvatiche sono state digitalizzate in un database accessibile a tutti i ricercatori del mondo. Descritto sulla rivista Scientific Data, questo risultato è stato raggiunto dagli scienziati dell’Università ELTE Eötvös Loránd. Il gruppo di ricerca, guidato da Tibor Csörgő, ha raccolto le collezioni dei crani di cani e gatti appartenenti a oltre 150 specie. Il database risultante, commentano gli autori, può essere utilizzato per scopi educativi e di ricerca. La forma del cranio, spiegano gli esperti, varia notevolmente tra le diverse razze. Si pensi, ad esempio, alla diversa forma della testa di un levriero, rispetto a un bulldog, o di un siamese rispetto a un persiano. Uno strumento digitale in grado di ospitare vaste collezioni potrebbe ridurre significativamente le risorse necessarie per condurre ricerche che richiedono l’analisi della documentazione ossea. Il gruppo di ricerca di Zsolt László Garamszeg e Niclas Kolm, rispettivamente dell’Hungarian Research Network e dell’Università di Stoccolma, ha utilizzato le collezioni dell’ELTE per dimostrare che le razze canine moderne allevate negli ultimi 200 anni sono caratterizzate da cervelli più grandi rispetto a qualche secolo fa. I dati sono stati poi resi disponibili online. In precedenza, studi di questo tipo avrebbero richiesto l’accesso fisico alle collezioni di ossa, mentre ora lo strumento online permette di condurre ricerche anche a distanza e in remoto. La digitalizzazione è stata possibile grazie a uno scanner per tomografia computerizzata (TC) ad alta risoluzione. In totale, il database contiene i crani di 431 animali, appartenenti a 152 razze di cani, 9 di gatti e 12 specie selvatiche, come lupi, sciacalli, leopardi e servali. “Questa risorsa – commenta Enikő Kubinyi, altra firma dell’articolo – può essere utilizzata per studi comparativi anatomici ed evolutivi, nella formazione di veterinari e biologi e persino per lo sviluppo di algoritmi di apprendimento automatico per l’identificazione automatica delle specie e la diagnostica veterinaria”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).