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Un vivido ritratto di galassie interagenti segna il secondo anniversario di Webb

(15 Luglio 2024)

Roma – È con una coppia di galassie che interagiscono tra loro che il James Webb Space Telescope della NASA celebra il suo secondo anniversario scientifico. Webb effettua osservazioni costanti, comprese immagini e dati altamente dettagliati, noti come spettri. Le sue operazioni hanno portato a numerose scoperte di grande portata da parte di astronomi di tutto il mondo. “Da quando il Presidente Biden e il Vicepresidente Harris hanno svelato la prima immagine del Telescopio Spaziale James Webb due anni fa, Webb ha continuato a svelare i misteri dell’universo”, ha dichiarato Bill Nelson, Amministratore della NASA. “Con immagini straordinarie dagli angoli del cosmo, risalenti quasi all’inizio dei tempi, le capacità di Webb stanno gettando nuova luce sui nostri dintorni celesti e ispirando le future generazioni di scienziati, astronomi ed esploratori”, ha continuato Nelson. L’immagine di Webb è piena di galassie lontane. Alcune assumono forme a spirale e ovali, come quelle infilate nelle “penne della coda del Pinguino”, mentre altre sono disseminate di puntini informi. Questa è una prova della sensibilità e della risoluzione degli strumenti a infrarossi del telescopio. Anche se queste osservazioni sono durate solo poche ore, Webb ha rivelato galassie molto più distanti, più rosse e più polverose rispetto ai telescopi precedenti: un motivo in più per aspettarsi che Webb continui a espandere la nostra comprensione di tutto l’universo. “In soli due anni, Webb ha trasformato la nostra visione dell’universo, consentendo il tipo di scienza di livello mondiale che ha spinto la NASA a realizzare questa missione”, ha dichiarato Mark Clampin, direttore della Divisione Astrofisica presso la sede centrale della NASA a Washington. Webb sta fornendo informazioni su misteri di lunga data sull’universo primordiale e sta inaugurando una nuova era di studio di mondi lontani, restituendo al contempo immagini che ispirano persone in tutto il mondo e ponendo nuove entusiasmanti domande a cui rispondere”, ha proseguito Clampin. “Non è mai stato così possibile esplorare ogni aspetto dell’universo”, ha aggiunto Clampin. “La specializzazione del telescopio nel catturare la luce infrarossa, che è al di là di quanto i nostri occhi possano rilevare, mostra queste galassie, note collettivamente come Arp 142, impegnate in una lenta danza cosmica”, ha spiegato Clampin. Le osservazioni di Webb, che combinano la luce del vicino e del medio infrarosso proveniente rispettivamente dalla NIRCam, Near-Infrared Camera, e dal MIRI, Mid-Infrared Instrument, mostrano chiaramente che le galassie sono unite da una foschia rappresentata in blu che è un mix di stelle e gas, risultato della loro mescolanza. La loro interazione è iniziata tra 25 e 75 milioni di anni fa, quando il Pinguino, catalogato singolarmente come NGC 2936, e l’Uovo, NGC 2937, hanno compiuto il loro primo passaggio. Continueranno ad agitarsi e ad ondeggiare, completando diversi altri loop prima di fondersi in un’unica galassia tra centinaia di milioni di anni. Prima del loro primo avvicinamento, il Pinguino aveva la forma di una spirale. Oggi, il suo centro galattico brilla come un occhio, mentre le sue braccia srotolate formano ora un becco, una testa, una spina dorsale e una coda a ventaglio. Come tutte le galassie a spirale, il Pinguino è ancora molto ricco di gas e polveri. La “danza” delle galassie ha attirato gravitazionalmente le aree più sottili di gas e polvere del Pinguino, facendole precipitare in onde e formando stelle. Cercate queste aree in due punti: quello che sembra un pesce nel suo “becco” e le “piume” nella sua “coda”. Intorno a queste stelle più recenti c’è del materiale simile al fumo che comprende molecole contenenti carbonio, note come idrocarburi policiclici aromatici, che Webb è in grado di rilevare in modo eccezionale. Anche la polvere, visibile sotto forma di archi arancioni più deboli e profondi, passa dalle piume del becco a quelle della coda. Al contrario, la forma compatta dell’Uovo rimane in gran parte invariata. Essendo una galassia ellittica, è piena di stelle che invecchiano e ha molto meno gas e polvere che possono essere trascinati via per formare nuove stelle. Se entrambe fossero galassie a spirale, ognuna di esse terminerebbe la prima “torsione” con la formazione di nuove stelle e con dei riccioli rotanti, noti come code di marea. Queste galassie hanno all’incirca la stessa massa, ed è per questo che l’ellittica più piccola non è stata consumata o distorta dal Pinguino. Si stima che il Pinguino e l’Uovo distino circa 100.000 anni luce l’uno dall’altro, una distanza piuttosto ravvicinata in termini astronomici. (30Science.com)

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