Valentina Di Paola

L’esperienza del tempo è modellata anche dall’anticipazione

(10 Luglio 2024)

Roma – Il modo in cui si percepisce lo scorrere del tempo dipende fortemente dall’esperienza passata, ma anche dall’anticipazione dei programmi futuri. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sulla rivista Plos One, condotto dagli scienziati della Liverpool John Moores University e della Imam Ja’afar Al-Sadiq University. Il team, guidato da Ruth Ogden e Saad Sabet Alatrany, ha valutato le risposte di oltre mille partecipanti inglesi e più di 600 persone in Iraq. I ricercatori hanno raccolto informazioni relative al genere, all’età, alla funzione della memoria e l’attenzione al tempo. I volontari hanno inoltre riportato la loro percezione in merito all’arrivo del Ramadan o del Natale. “Si dice spesso che il Natale sembri iniziare ogni anno più velocemente – commentano gli autori – la sensazione legata all’anticipazione di una festa potrebbe implicare una leggera distorsione del concetto di tempo”. Stando a quanto emerge dall’indagine, il 76 e il 70 per cento dei partecipanti rispettivamente in Regno Unito e Iraq riteneva che il Natale e il Ramadan arrivassero più velocemente di anno in anno. In entrambi i casi, le persone erano più propense a segnalare questa accelerazione se le feste erano considerate piacevoli e in caso di vita sociale migliore. In entrambi i paesi, i partecipanti erano più proiettati verso la festività in anticipo quando pensavano più spesso allo scorrere del tempo e se erano inclini a errori di memoria prospettica, per cui tendevano a dimenticare di svolgere un compito pianificato. L’età non sembrava influenzare la percezione delle feste. Sebbene il Ramadan e il Natale siano eventi molto diversi tra loro, oggetto di campagne di promozione e marketing molto differenti, gli autori concludono che la l’esperienza del tempo potrebbe essere modellata dall’attenzione che viene prestata al passare dei giorni e dai progetti per il futuro. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).