Valentina Di Paola

Il sapore della carne coltivata si può migliorare

(9 Luglio 2024)

Roma – Un’impalcatura specifica, in grado di rilasciare composti aromatici a temperature di cottura, potrebbe migliorare il sapore della carne coltivata, rendendolo più simile all’alternativa organica. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto dagli scienziati della Yonsei University. Il team, guidato da Jinkee Hong, ha progettato un’impalcatura sensibile alla temperatura in cui un composto aromatico commutabile è incorporato in un idrogel a base di gelatina. La carne coltivata, spiegano gli scienziati, sta emergendo come un nuovo prodotto capace di fornire proteine animali in modo sostenibile. Gruppi di scienziati in tutto il mondo si stanno impegnando per rendere questa opzione più simile possibile all’alternativa tradizionale, per offrire ai consumatori un’esperienza completa. Nell’ambito di questo lavoro, il gruppo di ricerca ha ideato un’impalcatura specifica, in cui il composto aromatico viene incorporato in un idrogel. Lo scaffold, riportano gli autori, è rimasto stabile durante il periodo di coltura cellulare, ma ha rilasciato composti aromatici specifici quando è stata raggiunta la temperatura di cottura (oltre 150 °C), replicando così le reazioni chimiche chiave della cottura della carne convenzionale. Secondo le analisi chimiche, incluso l’uso di un naso elettrico, il risultato finale era molto simile a quello ottenuto dalla cottura tradizionale di una bistecca di manzo alla griglia. Questi risultati, commentano gli studiosi, suggeriscono un potenziale metodo per esaltare le proprietà aromatiche della carne coltivata e imitare i sapori naturali della cottura della carne di manzo. (30science.com)

 

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).