Roma – L’impatto dei campi elettromagnetici dei parchi eolici offshore non sembra ostacolare la crescita e la sopravvivenza degli squali. Questo incoraggiante risultato emerge da uno studio, presentato dagli scienziati del Museo nazionale di storia naturale francese durante la Conferenza annuale 2024 della Society for Experimental Biology. Il team, guidato da Julie Lucas, ha valutato l’effetto dei parchi eolici offshore sulla biologia degli squali. Queste strutture, spiegano gli esperti, costituiscono uno dei sistemi più comuni per la produzione di energia marina rinnovabile, e sono considerati una tecnologia fondamentale nella transizione globale verso le energie rinnovabili e nell’abbandono dei combustibili fossili. Diversi scienziati, però, hanno sollevato preoccupazioni sull’impatto che le correnti elettriche alternate potrebbero provocare sulla fauna marina, specialmente su determinate classi di animali. “I parchi eolici – riporta Lucas – possono indurre rumore, vibrazioni, interruzioni della continuità ecologica e generare campi elettromagnetici a livello di cavi elettrici sottomarini. È stato pertanto ipotizzato che possano interferire con il comportamento di specie elettrosensibili che utilizzano campi elettromagnetici naturali per muoversi e nutrirsi, come gli squali”. I parchi eolici offshore si basano su cavi elettrici sottomarini (CES) che utilizzano corrente alternata (CA) o corrente continua (CC). Attualmente, i parchi eolici situati a meno di 50 chilometri dalla costa si basano sulla CA, ma si prevede che in futuro le strutture più lontane sfruttino CC, e sappiamo che entrambe le tipologie di corrente possono generare forti campi magnetici. “Possiamo ipotizzare – osserva Lucas – che il numero crescente di parchi eolici offshore amplificherà le conseguenze sulle specie elettrosensibili. Per questo è importante capire quanto queste strutture possano influenzare gli animali marini”. Nell’ambito del lavoro, il gruppo di ricerca ha valutato due fasi chiave della vita di esemplari di Scyliorhinus canicular, comunemente noto come gattuccio. Gli scienziati hanno osservato gli animali in età embrionale e di sviluppo, in condizioni di controllo e in ambiente influenzato da un parco eolico, monitorando la sopravvivenza giornaliera, lo sviluppo e la crescita settimanali e il tasso metabolico tramite respirometria. “I risultati preliminari – riporta Lucas – suggeriscono che l’impatto dei campi elettromagnetici alternati sembra essere limitato sui fattori che abbiamo misurato. I dati completi sono ancora in fase di analisi e gli effetti della corrente continua saranno studiati più avanti. Il nostro lavoro ci permetterà di comprendere più precisamente come gli squali reagiscono ai campi elettromagnetici a seconda della loro intensità e del tipo di corrente”. “Questo progetto – conclude Lucas – migliorerà la nostra conoscenza degli effetti dei parchi eolici offshore sulla fauna marina, fornendo informazioni essenziali per responsabili e decisori politici, che avranno a disposizione strumenti più adatti per affrontare le sfide legate allo sviluppo delle tecnologie marine sostenibili senza compromettere la biodiversità”. (30science.com)
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I parchi eolici offshore non sono pericolosi per gli squali
(5 Luglio 2024)
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