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Le cinciallegre hanno una memoria d’acciaio se si parla di cibo

(4 Luglio 2024)

Roma – Le cinciallegre ricordano ciò che hanno mangiato in passato, dove hanno trovato il cibo e quando lo hanno trovato. Lo rivela un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Cambridge e dell’Università dell’East Anglia, pubblicato oggi su Current Biology, che ha sottoposto 94 cinciallegre selvatiche a una serie di compiti di memoria.  Nel primo esperimento di questo tipo condotto su animali selvatici, le cinciallegre hanno dimostrato di avere una memoria “episodica”, che consente loro di far fronte ai cambiamenti che si verificano nella disponibilità di cibo durante il foraggiamento. La memoria episodica è un sistema che prevede il ricordo cosciente di eventi vissuti personalmente. Molti psicologi ritengono che la memoria episodica sia esclusivamente umana, ma un numero crescente di prove suggerisce che molti animali possiedono questo tipo di memoria. I compiti ai quali sono stati sottoposti i volatili prevedevano l’uso di contenitori di cibo automatizzati e di un nuovo programma software che creava esperienze uniche per i singoli uccelli e ne seguiva il comportamento dopo aver formato un ricordo. Gli uccelli erano stati precedentemente dotati di etichette di tracciamento a radiofrequenza uniche sulle zampe, in modo che, quando atterravano sullo speciale posatoio della mangiatoia, questo leggeva la loro etichetta, e programmi personalizzati rilasciavano, o non rilasciavano, il cibo attraverso una porta elettronica, secondo regole sperimentali con eventi temporizzati unici specifici per ogni singolo uccello. L’esperimento si è concentrato sulle cinciallegre, in parte perché sono bottinatrici opportuniste che si nutrono di un’ampia gamma di tipi di cibo e possono trarre vantaggio dalla possibilità di ricordare i dettagli ecologici di una singola esperienza, in quanto ciò consentirebbe un processo decisionale flessibile. “I risultati forniscono la prima prova dell’esistenza di una memoria di tipo episodico nella natura animale e dimostrano che la cinciallegra ha un sistema di memoria più flessibile di quanto si pensasse”, ha dichiarato James Davies, del Comparative Cognition Lab dell’Università di Cambridge e primo autore del lavoro. “Studi precedenti sulla memoria episodica hanno coinvolto specie di uccelli dal cervello più grande, i corvidi, che nascondono il cibo”, ha detto Davies. “Lo studio attuale si è concentrato su uccelli più piccoli e generalisti che non nascondono il cibo”, ha precisato Davies. “I nostri risultati suggeriscono che questi uccelli sono più intelligenti di quanto si credeva in precedenza” ha osservato Davies. “Gli uccelli si comportavano in modo naturale in un ambiente familiare, quindi abbiamo voluto catturare qualcosa di più realistico rispetto a uccelli in stato di cattività”, ha spiegato Gabrielle Davidson, dell’Università dell’East Anglia e autrice principale dello studio. “È stato notevole vedere come questi uccelli abbiano svolto bene i nostri compiti di memoria, sperimentando al contempo una serie di altri ricordi in natura” ha proseguito Davidson. “Per noi la ricerca sul campo è impegnativa perché gli uccelli sono completamente liberi di non partecipare ai nostri esperimenti e di volare via, ma abbiamo dimostrato che questo tipo di test di intelligenza in natura funziona”, ha sottolineato Davidson. “È affascinante che queste specie di uccelli abbiano dimostrato di avere una memoria di tipo episodico con due test indipendenti” ha commentato Nicola Clayton, professore di cognizione comparata all’Università di Cambridge, autore dello studio e supervisore del dottorato di James Davies. “Quando ho iniziato questa ricerca, alla fine degli anni Novanta, la maggior parte degli psicologi riteneva che la capacità di ricordare “cosa, dove e quando” di eventi passati unici fosse esclusivamente umana”, ha affermato Clayton. “Le scoperte iniziali sulle ghiandaie scrub dimostrarono che non era così e le successive suggeriscono che questa capacità è molto più diffusa nel regno animale di quanto si pensasse”, ha aggiunto Clayton. I ricercatori suggeriscono che avere una memoria più flessibile potrebbe aiutare questi uccelli a far fronte a ulteriori stress ambientali e alle fluttuazioni influenzate dai cambiamenti climatici. “Questo tipo di memoria permetterebbe loro di reagire in modo adattivo alle nuove condizioni e di combinare queste informazioni con la loro memoria originale per prendere decisioni”, ha dichiarato Davies. “Quindi – ha precisato Davies – che stiano pensando alla maturazione della frutta o all’emergere dei bruchi, è una capacità potente da avere quando le cose si fanno difficili”. Lo studio potrebbe anche suggerire che gli esseri umani che lasciano fuori il cibo per gli uccelli potrebbero essere uno dei fattori che contribuiscono all’evoluzione di questi tratti mnemonici, così come questi uccelli hanno evoluto gli adattamenti del becco in risposta alla maggiore dipendenza dalle mangiatoie da giardino. “È possibile che questi uccelli captino e ricordino le nostre abitudini in termini di tempi di ricarica delle mangiatoie per uccelli, ma questo richiede ulteriori studi”, ha sostenuto Davidson. Lo studio ha anche rilevato una maggiore abilità fra gli esemplari più giovani nel riordare gli indizi visivi per accedere al cibo. “Non ci aspettavamo questo risultato”, ha notato Davies. “Sappiamo già che le giovani cinciallegre devono essere più innovative nel loro foraggiamento perché gli adulti li superano e monopolizzano il cibo, il che può contribuire a spiegare i nostri risultati”, ha specificato Davies. “Man mano che le cinciallegre acquisiscono esperienza, forse iniziano a fare meno affidamento sulle informazioni visive e più su quelle spaziali”, ha supposto Davies. “Il prossimo passo sarà quello di verificare se i singoli uccelli più abili nell’uso della memoria episodica abbiano un maggiore successo riproduttivo, nel qual caso ci aspetteremmo che il sistema di memoria si evolva in risposta a condizioni ambientali più impegnative”, ha concluso Clayton. (30Science.com) Lucrezia Parpaglioni

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