Coralli più resistenti al calore, una nuova speranza per le barriere coralline

Roma – Per aumentare la resistenza dei coralli allo stress termico, potrebbe essere efficace indurre la tolleranza al calore nei loro simbionti. A suggerirlo uno studio, pubblicato sulla rivista Trends in Microbiology, condotto dagli scienziati dell’Australian Institute of Marine Science e dell’Università di Melbourne. Il team, guidato da Madeleine van Oppen, ha valutato la possibilità di indurre la tolleranza al calore nei simbionti dei coralli, i microrganismi mutualistici che forniscono nutrienti ai coralli in cambio di protezione. Queste forme di vita, spiegano gli esperti, vengono allontanate durante gli eventi di sbiancamento, provocando grave stress ai coralli. L’evoluzione sperimentale dei Symbiodiniaceae, aggiungono gli autori, rappresenta una strategia potenzialmente efficace per aumentare la tolleranza termica. Nell’ambito del lavoro, gli scienziati hanno coltivato simbionti dei coralli in laboratorio, esponendoli a temperature crescenti attraverso generazioni successive. In questo modo, il team ha creato una pressione selettiva che favorisce la sopravvivenza e la riproduzione degli individui più tolleranti al calore. Per implementare questa strategia su larga scala, sarà necessario aumentare notevolmente i metodi di coltura dei simbionti. “Le colture di ricerca – precisano gli autori – sono generalmente in volumi da millilitri a litri, ma per inoculare milioni di coralli nelle barriere coralline sarebbero necessari migliaia di litri. Ad ogni modo, se riuscissimo a perfezionare le condizioni di coltura per la produzione di massa di Symbiodiniaceae insieme ad altre misure, l’allevamento e la gestione dei coralli sarebbero molto meno suscettibili alle ondate di calore e agli eventi di sbiancamento”. “Gli interventi per massimizzare le probabilità di sopravvivenza per le barriere coralline potrebbero avere effetti importanti – concludono gli autori – ma è imperativo che avvengano insieme alle riduzioni di emissioni e una gestione delle barriere basata sulla scienza”. (30science.com)