Roma – C’è lo zampino del Dna di un’antica specie umana estinta, quella dei Denisova dietro l’adattamento delle popolazioni dei Sapiens che si sono stabilite nel duro ambiente della Papua Nuova Guinea. Una recente ricerca ha rivelato che la mescolanza genetica con i Denisovani ha permesso alle popolazioni della Papua Nuova Guinea di sviluppare adattamenti ambientali significativi. Questa scoperta, pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences, evidenzia l’importanza della diversità genetica nell’evoluzione umana.
La ricerca è stata condotta da un team internazionale di scienziati provenienti da diverse istituzioni. Tra i principali autori figurano Michael Dannemann dell’Istituto di Genomica dell’Università di Tartu in Estonia e François-Xavier Ricaut del Centre de Recherche sur la Biodiversité et l’Environnement dell’Université de Toulouse in Francia. Il team ha collaborato anche con altri ricercatori della University of Campinas e della Federal University of Santa Catarina in Brasile.
Lo studio ha esaminato la distribuzione di DNA Neandertaliano e Denisoviano in due popolazioni della Papua Nuova Guinea: gli abitanti delle alture del Monte Wilhelm e quelli delle pianure dell’Isola di Daru. Questi gruppi vivono in ambienti molto diversi, con gli highlander che affrontano condizioni di bassa ossigenazione e i lowlander esposti a numerosi patogeni come la malaria.
Tra gli highlander, i tratti genetici Denisoviani sono associati a geni che regolano lo sviluppo cerebrale e l’adattamento all’ipossia. L’ipossia, o basso livello di ossigeno, è una condizione comune ad alte altitudini che può causare gravi problemi di salute. I geni Denisoviani ereditati hanno permesso agli highlander di sviluppare un numero maggiore di globuli rossi, migliorando la loro capacità di trasportare ossigeno e adattarsi meglio alle condizioni di alta quota.
Nei lowlander, i tratti Denisoviani si sovrappongono a geni che migliorano la risposta immunitaria. In particolare, questi geni aiutano a combattere i patogeni presenti nelle zone di bassa altitudine, come la malaria. I ricercatori hanno trovato che i lowlander mostrano una maggiore frequenza di geni Denisoviani legati alla risposta immunitaria, il che suggerisce che questi tratti genetici hanno fornito un vantaggio evolutivo significativo.
Lo studio ha analizzato i genomi di 54 highlander del Monte Wilhelm e 74 lowlander dell’Isola di Daru. Utilizzando dati derivati da immagini satellitari e sequenziamento del DNA, i ricercatori hanno identificato aplotipi Denisoviani che mostrano una forte differenziazione tra le due popolazioni.
La scoperta che i tratti genetici Denisoviani hanno facilitato adattamenti ambientali nelle popolazioni della Papua Nuova Guinea ha importanti implicazioni per la nostra comprensione dell’evoluzione umana. Questi adattamenti non solo migliorano la capacità di sopravvivenza delle popolazioni in ambienti estremi, ma forniscono anche nuove informazioni su come gli esseri umani moderni hanno interagito e si sono incrociati con altre specie umane arcaiche.
“Abbiamo scoperto che i tratti genetici di origine Denisoviana hanno fornito un’importante fonte di variazione genetica che ha facilitato le risposte adattive alle sfide ambientali,” ha dichiarato Michael Dannemann. “Questi tratti hanno permesso alle popolazioni di sviluppare adattamenti cruciali per la loro sopravvivenza in ambienti estremamente diversi.”
François-Xavier Ricaut ha aggiunto: “Questi risultati sottolineano il ruolo cruciale della mescolanza genetica nell’evoluzione umana e nell’adattamento ambientale. La capacità di adattarsi a nuove sfide ambientali è stata una componente chiave del successo evolutivo degli esseri umani moderni”.(30Science.com)