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The Lancet, monitorati gli impatti del cambiamento climatico in Europa

(19 Giugno 2024)

Roma – Il riscaldamento globale sta costando vite umane, aggravando le disuguaglianze sanitarie e favorendo la diffusione di zecche e parassiti portatori di malattie in tutta Europa. Lo rivela il rapporto, pubblicato il mese scorso su Lancet Public Health, il secondo dopo quello pubblicato nel 2022 di uno studio chiamato “The Lancet Countdown: Health and Climate Change in Europe”. Il rapporto ha esaminato centinaia di studi sugli effetti del cambiamento climatico sulla salute e sulle azioni intraprese in risposta in Europa. La ricercatrice sul clima e sulla salute, Rachel Lowe, e i suoi colleghi hanno monitorato 42 indicatori, tra cui quelli relativi ai decessi dovuti al caldo, alla diffusione delle malattie infettive e alle tendenze della ricerca sulla salute e sul cambiamento climatico. “Abbiamo davvero bisogno di un’azione drastica da parte dei Paesi europei per aiutare a mantenere la popolazione europea, e anche le popolazioni di tutto il mondo, al sicuro dagli impatti sulla salute dei cambiamenti climatici”, ha detto Lowe, che lavora al Barcelona Supercomputing Center e all’Istituto catalano per la ricerca e gli studi avanzati in Spagna. “Il rapporto sottolinea l’allarmante aumento della mortalità e della morbilità legato all’aumento delle temperature e alla proliferazione di malattie sensibili al clima”, ha affermato Ana Raquel Nunes, ricercatrice in materia di salute e ambiente presso l’Università di Warwick, Regno Unito. Secondo i ricercatori, ulteriori studi dovrebbero adottare un approccio olistico al nesso tra clima e salute. “Non si possono trattare tutti gli impatti del cambiamento climatico sulla salute in modo isolato”, ha sottolineato Ruth Doherty, ricercatrice sul cambiamento climatico e sulla salute presso l’Università di Edimburgo, Regno Unito. “Abbiamo davvero bisogno di sapere come queste esposizioni multiple influenzano la popolazione”, ha proseguito Doherty. Lowe e i suoi colleghi hanno utilizzato i dati sulla mortalità e sulla temperatura, nonché le prove precedenti di come il caldo influenzi la mortalità, per stimare che, dal 2003 al 2012 e dal 2013 al 2022, la mortalità legata al caldo è aumentata in media di 17 decessi per 100.000 persone all’anno in tutta Europa. L’incremento della mortalità dovuta al caldo è stato maggiore nelle donne rispetto agli uomini.”Le disparità di genere possono essere spiegate dalle differenze in termini di perdita di calore dal corpo e di velocità massima di sudorazione”, ha evidenziato Kim van Daalen, che studia i cambiamenti climatici, le malattie e le disuguaglianze di genere presso il Barcelona Supercomputing Center. “Le donne potrebbero anche essere generalmente più a rischio di stress da calore dopo l’ovulazione, quando tendono ad avere una temperatura corporea più elevata”, ha aggiunto van Daalen. “Un altro fattore che potrebbe determinare il divario di genere è il fatto che le donne raggiungono in media un’età più avanzata rispetto agli uomini e le persone anziane sono più vulnerabili agli stress legati al calore”, ha osservato Lowe. “Inoltre – ha precisato Lowe – è più probabile che le persone anziane vivano da sole, il che le mette maggiormente in pericolo dal caldo”. Le temperature più calde consentono ai parassiti portatori di malattie di espandersi in un maggior numero di regioni e stimolano la crescita delle popolazioni di zecche. Un agente patogeno che si sta diffondendo a causa del cambiamento climatico è il parassita unicellulare Leishmania infantum. Questo viene trasmesso alle persone quando le femmine di mosche della sabbia, Phlebotomus sp., mordono la pelle umana per nutrirsi di sangue. Il parassita di solito causa ulcere cutanee su tutto il corpo, che possono essere debilitanti. In casi estremi, può causare febbre e ingrossamento della milza e del fegato, ed essere fatale. I ricercatori hanno stimato che le condizioni più calde e umide in tutta Europa hanno permesso ai moscerini della sabbia e ai parassiti che questi trasportano di diffondersi a nord in nuovi territori. Il loro raggio d’azione è stato più ampio negli anni 2010 rispetto agli anni 2000. “L’aumento delle temperature crea condizioni più favorevoli alla sopravvivenza e alla riproduzione delle mosche della sabbia”, ha spiegato van Daalen. “Le condizioni più calde possono anche accelerare il ciclo di vita del parassita all’interno delle mosche della sabbia”, ha precisato van Daalen. La squadra di ricerca ha anche scoperto che le temperature più calde hanno reso l’Europa più adatta alla zecca, Ixodes ricinus, che può trasmettere una serie di malattie quando morde le persone. “Le malattie trasmesse dalle zecche, come la malattia di Lyme e l’encefalite da zecche, causano sintomi che vanno da malattie simil-influenzali a gravi complicazioni neurologiche e cardiovascolari, con conseguente perdita di lavoro, invalidità a lungo termine e costi sanitari considerevoli”, ha notato van Daalen. Nella maggior parte del continente, I. ricinus ha trovato un clima più ospitale per nutrirsi e crescere, tra il 2013 e 2022 rispetto al periodo tra il 1951 e 1960, come misurato dal numero medio di mesi all’anno in cui le temperature erano ottimali per lo stadio giovanile del suo ciclo vitale. Con il riscaldamento del mondo, la ricerca su come i cambiamenti climatici si intersecano con la salute degli europei si è intensificata, come dimostra il numero di articoli monitorati nel database ad accesso libero OpenAlex. I ricercatori hanno contato centinaia di studi sull’intersezione tra cambiamenti climatici e salute degli europei, pubblicati tra il 1991 e il 2022. La maggior parte di questi studi si è concentrata sul modo in cui il riscaldamento globale influisce sulla salute, ma alcuni si sono occupati anche dei gas serra emessi dai sistemi sanitari o di come proteggere le persone dai cambiamenti climatici già in atto. Gli autori hanno anche scoperto che circa il 2% degli studi pubblicati nel 2022 sulla salute climatica faceva riferimento all’uguaglianza, all’equità o alla giustizia. “Questo evidenzia una sostanziale lacuna nella ricerca”, ha specificato van Daalen. “Per rispondere adeguatamente agli impatti sulla salute legati al clima, è importante capire quali popolazioni sono colpite in modo sproporzionato e più a rischio”, ha concluso van Daalen. (30Science.com)

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