Roma – Sviluppare un antidoto a base di anticorpi umani in grado di neutralizzare le tossine della vedova nera, il ragno europeo noto come Latrodectus tredecimguttatus. A questo obiettivo è stato orientato uno studio, descritto sulla rivista Frontiers in Immunology, condotto dagli scienziati dell’Università Tecnica di Braunschweig, in Germania. Il team, guidato da Michael Hust, ha ideato degli anticorpi specifici umani per offrire un’alternativa più sicura ai pazienti morsi dal ragno velenoso. Attualmente, spiegano gli esperti, si conoscono diverse specie di vedove, i cui habitat si trovano nel Nord e nel Sud America, in Europa e in Australia. La variante nostrana, Latrodectus tredecimguttatus, sta ampliando le proprie regioni di predazione a causa del cambiamento climatico. I morsi di questo ragno possono causare latrodectismo, una malattia dovuta alla neurotossina alfa-latrotossina, che attacca il sistema nervoso e provoca sintomi come dolore, ipertensione, mal di testa e nausea. I pazienti vengono trattati con degli anticorpi derivati dai cavalli, ma la possibilità di utilizzare anticorpi completamente umani potrebbe ridurre il rischio di reazioni eccessive nell’organismo. In effetti, l’antidoto attuale è costituito da proteine che possono provocare effetti collaterali o allergie. I ricercatori hanno utilizzato un metodo in vitro chiamato antibody phage display, che si basa sull’analisi di raccolte di oltre 10 miliardi di anticorpi, per estrarre alternative in grado di legarsi al bersaglio desiderato. “Questo metodo – commenta Hust – ci permette di riprodurre più volte il prodotto e allo stesso tempo non prevede l’uso del sangue di cavallo immunizzato, per cui garantisce il benessere animale”. Il gruppo di ricerca ha individuato 45 anticorpi in grado di neutralizzare l’alfa-latrotossina in vitro. Uno dei candidati, MRU44-4-A1, si è rivelato particolarmente efficace. “Nei prossimi step – commenta Hust – speriamo di individuare un potenziale trattamento per tutte le latrotossine, non solo per quella prodotta dalle vedove nere europee. Allo stesso tempo, l’efficacia del nostro anticorpo dovrà essere comprovata attraverso vari passaggi preclinici”. “Il nostro lavoro – conclude l’autore – assume una rilevanza importante con l’invasione dei ragni velenosi in habitat dove prima non comparivano, per cui la necessità di alternative terapeutiche per contrastarne i morsi potrebbe aumentare nei prossimi anni”. (30science.com) V
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Frontiers in Immunology: progettati anticorpi umani per contrastare il veleno della vedova nera
(12 Giugno 2024)

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