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Osservato del ghiaccio sulle vette dei vulcani marziani

(10 Giugno 2024)

Roma –  Nelle fredde mattine marziane le vette degli antichi vulcani possono ricoprirsi di ghiaccio e neve. A descrivere sulla rivista Nature Geoscience questa scoperta sorprendente, gli scienziati della Brown University. Il team, guidato da Adomas Valantinas, ha esaminato i dati e le immagini raccolte dal Trace Gas Orbiter dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Questi risultati, commentano gli esperti, supportano il ruolo della circolazione atmosferica localizzata sui vulcani di Marte nello scambio attivo di acqua tra la superficie e l’atmosfera del pianeta. La regione di Tharsis, spiegano gli esperti, è un altopiano situato alle latitudini tropicali del Pianeta rosso, dove sorgono alcuni dei più antichi e alti vulcani del Sistema Solare, come l’Olympus Mons, che raggiunge i 21 chilometri di altezza. Considerati attualmente inattivi, i vulcani marziani sono stati osservati da diversi veicoli spaziali che hanno sorvolato il nostro vicino cosmico.

Nell’ambito delle ultime missioni dirette all’esplorazione del Pianeta rosso, sono state osservate delle nubi di acqua ghiacciata. I livelli localizzati di vapore acqueo nell’atmosfera al di sopra dell’altopiano Tharsis suggeriscono un ciclo dell’acqua attivo nella regione. Trace Gas Orbiter, riportano gli studiosi, ha identificato dei depositi di ghiaccio sulle cime dei vulcani e sul fondo della caldera dell’Olympus Mons. Stando a quanto emerge dall’indagine, inoltre, i depositi si formano solo nelle prime ore del mattino marziano, durante le stagioni più fredde. Utilizzando simulazioni di modelli climatici, i ricercatori hanno scoperto che le temperature superficiali risultano coerenti con ghiaccio composto da acqua piuttosto che da anidride carbonica. Le analisi suggeriscono inoltre che i modelli di circolazione atmosferica generati su Tharsis, simili ai microclimi indotti dalle alte montagne sulla Terra, possono favorire il processo di condensazione. Gli autori stimano che la massa totale di brina che potrebbe formarsi sui vulcani Tharsis sia di circa 150mila tonnellate di ghiaccio d’acqua, che probabilmente viene scambiato ogni giorno tra l’atmosfera marziana e la superficie durante le stagioni fredde del pianeta. Questa quantità relativamente esigua di vapore acqueo, concludono gli autori, potrebbe svolgere un ruolo centrale per gli ambienti superficiali locali. (30science.com)

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