Roma – Gli adulti con malattia coronarica sono significativamente più vulnerabili all’esposizione passiva al calore rispetto agli individui sani. Lo conferma uno studio, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, condotto dagli scienziati del Montreal Heart Institute. Il team, guidato da Daniel Gagnon, ha valutato 20 giovani adulti sani, 20 anziani con malattia coronarica e 21 controlli in età avanzata ma in salute. I volontari sono stati monitorati in ambiente di laboratorio, dove sono stati esposti al calore finché la loro temperatura corporea non è aumentata di 1,5 gradi Celsius. Il gruppo di ricerca ha considerato il flusso sanguigno miocardico (MBF) in tutti i partecipanti, riscontrando che questo parametro sembrava influenzato direttamente dall’esposizione al calore, indipendentemente dall’età e dallo stato di salute dei soggetti coinvolti. Questi risultati, commentano gli esperti, suggeriscono che le temperature elevate possono favorire l’accumulo di stress per il muscolo cardiaco. Nei partecipanti con malattia coronarica, inoltre, è stato osservato un maggiore tasso di incidenza per ischemia miocardica asintomatica indotta dal calore. In particolare, sono stati rilevati sette episodi di ischemia, individuati grazie alle prove di imaging. Con l’incremento delle temperature medie globali, si legge nell’editoriale di accompagnamento, è importante identificare gli individui più suscettibili alle ondate di calore. L’esposizione al caldo intenso, commentano gli esperti, può provocare uno stress significativo al cuore, provocando uno squilibrio a livello di flusso sanguigno, che può causare ischemie ed eventi cardiovascolari avversi. Il personale medico, concludono gli scienziati, dovrebbe sempre ricordare ai propri pazienti più vulnerabili l’importanza di riconoscere e prevenire l’ipertermia. (30science.com)
Valentina Di Paola
Annals of Internal Medicine: l’esposizione al calore aumenta lo stress sul cuore (10 giugno)
(10 Giugno 2024)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).