Roma – L’epidemia, causata dal fungo Magnaporthe oryzae , è una vera e propria piaga in agricoltura. Oltre a devastare i raccolti di riso – l’alimento base del 60% della popolazione mondiale – ha iniziato ad attaccare il grano negli anni ’80, attraverso un’area di distribuzione in crescita e con un serio rischio di insorgenza in Europa.
In questo contesto, i ricercatori dell’INRAE, del CIRAD e dell’Università di Montpellier, insieme a scienziati provenienti dalla Cina e dalle Filippine, hanno analizzato i meccanismi molecolari alla base della resistenza naturale alle esplosioni riscontrata nel riso. Hanno identificato Ptr , un nuovo tipo di gene di resistenza alle malattie nelle piante. La presenza di questo gene Ptr rende il riso immune ai ceppi di M. oryzae che secernono il fattore di virulenza AVR-Pita, una proteina che, in assenza di questo gene, aiuta il fungo patogeno a invadere la pianta.
La maggior parte dei geni di resistenza nelle piante codificano per recettori simili ad antenne (proteine) che riconoscono i segnali chimici emessi dai patogeni.
Ptr , tuttavia, codifica per un nuovo tipo di proteina, la cui attività nel sistema immunitario delle piante non era nota in precedenza. Gli scienziati non hanno ancora capito come funziona questa proteina. Inaspettatamente, questa ricerca invalida precedenti studi di riferimento, pubblicati nel 2000, che riportavano che un altro gene chiamato Pi-ta e che codifica per un tipo convenzionale di recettore immunitario era responsabile del rilevamento di AVR-Pita.
Questo lavoro apre la strada allo studio di nuovi meccanismi di resistenza nelle piante basati sulla proteina Ptr e altri nuovi componenti, con l’obiettivo di comprendere meglio la resistenza naturale alle malattie e utilizzarla in modo più efficace per la protezione delle colture.(30Science.com)
