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Addio porcini: gli alberi si stanno allontanando dai funghi che li sostengono

(27 Maggio 2024)

Roma –  Le temperature in aumento stanno portando le popolazioni di alberi a spostarsi, allontanandosi dai funghi del suolo con cui hanno instaurato una correlazione evolutivamente vantaggiosa. Questo allarmante risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati della Society for the Protection of Underground Networks (“Società per la protezione delle reti sotterranee” o SPUN). Il team, guidato da Michael Van Nuland, ha esaminato gli effetti del cambiamento climatico sulla complessa relazione tra alberi e funghi del suolo. Le temperature superficiali medie più elevate, spiegano gli esperti, stanno portando molte specie a spostare i propri habitat, resi inospitali dalle diverse condizioni ambientali. In effetti, riportano gli scienziati, anche gli alberi tendono a crescere in altre zone rispetto alle loro aree abituali. Questa variazione, però, non sembra sostenuta dalla presenza di vita fungina sotterranea, fondamentale per la sopravvivenza di moltissime specie.

 

Un fungo ectomicorrizico sul suolo della foresta in Patagonia
CREDITO
SPUN/Mateo Barrenengoa

La maggior parte delle piante, aggiungono gli studiosi, forma legami particolari con funghi micorrizici, specie microscopiche e filamentose che crescono nel terreno e forniscono nutrienti essenziali alle radici in cambio di carbonio. “Esaminando il futuro di queste relazioni simbiotiche – riporta Van Nuland – abbiamo scoperto che il 35 per cento di esse subisce direttamente gli effetti del cambiamento climatico. Nel Nord America, la famiglia dei pini, in particolare gli esemplari ai margini degli areali dove le condizioni generali sono notoriamente più difficili, potrebbero sperimentare le conseguenze più gravi del cambiamento climatico”. “I funghi micorrizici – continua Clara Qin, collega e coautrice di Van Nuland – reagiscono in modo diverso all’aumento di temperature rispetto agli alberi a cui sono legati. In genere ci aspettiamo che le migrazioni guidate dal clima siano limitate da fattori abiotici come la disponibilità di spazio, e non teniamo conto delle criticità biotiche, come la possibilità di contare su partner simbiotici”. Gli scienziati sottolineano poi l’importanza di continuare a lavorare per capire come il cambiamento climatico possa influenzare la simbiosi micorrizica. “Questa relazione – conclude Van Nuland – si trova alla base della vita sulla Terra. Abbiamo il dovere e la responsabilità di comprenderla e preservarla”. (30science.com)

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