Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Meloni, sull’Intelligenza Artificiale stiamo barattando la libertà per la comodità

(5 Aprile 2024)

Roma – “Delle volte l’impressione che ho io in rapporto all’intelligenza artificiale è che noi senza rendercene conto stiamo barattando la nostra libertà con la comodità. Potrebbe essere troppo tardi quando ce ne rendiamo conto” così il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un passaggio del suo intervento all’evento “La scienza al centro dello Stato” organizzato dall’Italian Scientists Association (ISA), che riunisce oltre 500 tra Top Scientists e professori universitari e che nell’occasione hanno presentato ai decisori politici il ”Manifesto della Scienza”. Il Presidente del Consiglio facendo il punto sul rapporto tra scienza e politica nel Paese e sui temi trattati dal Manifesto, si è molto soffermata sull’intelligenza artificiale, sulle sue potenzialità ma anche sui suoi rischi: “L’intelligenza artificiale generativa sta aprendo scenari sui quali siamo chiamato a confrontarci molto più velocemente di quanto oggi non si stia facendo: eravamo abituati a un progresso che aveva l’obiettivo di utilizzare le competenze umane, ma quel processo si concentrava sulla sostituzione di lavoro fisico e questo consentiva all’uomo di elevarsi. Oggi rischia di non essere più così: quello che può essere sostituito oggi è l’intelletto e l’uomo rischia di ritrovarsi in un mondo in cui non è più al centro”, ha continuato la premier. “Non voglio dire che la tecnologia – ha proseguito il Presidente Meloni – questa tecnologia è negativa. Voglio dire che senza adeguati processi, che sono politici, ma che la politica può fare solamente se ha tutti gli elementi per conoscere e giudicare quei rischi, noi rischiamo di arrivare troppo tardi. E questo anche perché la velocità tra la scienza e la politica, tra la tecnologia e la politica purtroppo cambia molto. Il progresso corre in modo estremamente veloce, i processi politici, decisionali tendono a rallentare. Questo è uno dei grandi temi che noi stiamo affrontando a livello nazionale e che porteremo anche alla presidenza italiana del G7”. “Lo vogliamo fare- ha continuato il Presidente – parlando e confrontandoci con il mondo scientifico su questa materia, con i grandi player internazionali, con le aziende che producono l’intelligenza artificiale generativa. Vogliamo farlo cercando di dare anima e corpo al concetto di algoretica, cioè dare un’etica agli algoritmi”. “Credo che questa debba essere la bussola – ha concluso il Presidente sul punto  –  che accompagna il nostro lavoro come nazione e chiaramente nei consessi multilaterali, perché queste non sono materie che gli stati nazionali possono affrontare e risolvere da soli”. (30science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla