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Il Blu egizio è stato usato da Raffaello anche nella Loggia di Amore e Psiche

(18 Gennaio 2024)

Roma – Durante il mese di dicembre 2023 nell’ambito delle attività del CERIF -Centro linceo di ricerca sui beni culturali Villa Farnesina, diretto dal socio linceo Antonio Sgamellotti- sono state eseguite nuove misure VIL (luminescenza indotta da luce visibile) in Villa Farnesina che hanno condotto ad un risultato senza precedenti: l’individuazione del blu egizio sulla volta della Loggia di Amore e Psiche e la sua distribuzione dettagliata da cui emerge una discontinuità nella stesura. Il blu egizio è un pigmento artificiale costituito da rame, silicio e calcio -dove il rame agisce da cromoforo- prodotto
più di 3000 anni fa dagli egiziani e poi diffusosi ed usato in tutto il bacino del mediterraneo in modo continuativo fino al termine dell’impero romano. Il suo impiego diventa discontinuo nel Medioevo fino a rarefarsi e scomparire. Dopo secoli di oblio riappare nel Rinascimento su il Trionfo di Galatea, affresco di Raffaello conservato nella loggia omonima di Villa Farnesina e datato 1511-12. In questo affresco il blu egizio è stato usato in maniera estesa nel cielo,
nel mare e negli occhi dei personaggi –secondo una modalità antica e risalente almeno al 600 a.C. Le nuove misure VIL nella Loggia di Amore e Psiche sono state condotte alla luce della scoperta –nel 2020- del blu egizio ne il Trionfo di Galatea. La Loggia di Amore e Psiche fu affrescata nel 1518 da Raffaello e bottega, a pochi anni di distanza dal Trionfo di Galatea. La recente disponibilità di un nuovo strumento sviluppato dal dott. Marco Nicola (Adamantio srl – spin off dell’Università degli Studi di Torino), ci ha spinti a condurre ulteriori indagini all’interno di Villa Farnesina. Lo strumento è un un visore capace di individuare e localizzare in tempo reale il blu egizio. Esso è costituito da un binocolo per la visione notturna opportunamente modificato e caratterizzato dalla stessa praticità d’uso di un qualsiasi binocolo e quindi tale da non richiedere l’allestimento di ponteggi o set-up fotografici. La risposta dello strumento restituisce immagini di qualità comparabile alla VIL tradizionale, con i vantaggi aggiuntivi della maneggevolezza e la possibilità di effettuare in tempo reale screening di superfici estese a distanze non facilmente accessibili come la Loggia di Amore e Psiche, la cui volta si trova ad 8 metri di altezza. Questa scoperta non solo evidenzia nuove affinità tra il Trionfo di Galatea e la Loggia di Amore e Psiche ma aiuterà a comprendere meglio la storia conservativa della Loggia stessa, notoriamente travagliata. Il team di ricercatori è costituito da: Marco Nicola (Adamantio srl, Science in Conservation), Chiara Anselmi (CNRIRET), Alessandro Bazzacco (Multispectral Imaging Freelance; SUSCOR), Antonio Sgamellotti (Accademia Nazionale dei Lincei), con il supporto logistico del conservatore di Villa Farnesina, Virginia Lapenta.(30Science.com)

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