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Manovra: il centro di ricerca EBRI sul cervello, creato dal Nobel italiano Rita Levi-Montalcini, dovra’ chiudere

(29 Dicembre 2023)

Roma – Per la prima volta dopo oltre dieci anni, il contributo per i costi strutturali che la Fondazione EBRI Rita Levi-Montalcini riceve fin dal 2012  attraverso la Legge di Bilancio non è stato rinnovato. “E’ una decisione grave, della quale il Governo deve assumersi la responsabilità – dice Antonino Cattaneo, il Presidente della Fondazione EBRI. E’ una decisione che vanifica i significativi risultati di livello internazionale ottenuti dai ricercatori dell’EBRI, che aumentano le nostre conoscenze sul cervello e sui meccanismi di molte malattie neurologiche e dei disturbi dello spettro autistico. I risultati raggiunti dall’EBRI sono alla base di future innovative terapie per gravi malattie del cervello e dell’occhio che oggi non hanno cure adeguate, tra le quali malattia di Alzheimer e altre gravi malattie neurodegenerative, sclerosi multipla, epilessia, malattie neuropsichiatriche, glaucoma e neuropatie ottiche. Nuovi  innovativi farmaci sviluppati all’EBRI sono in via di sviluppo clinico, e sperimentazioni cliniche sono in corso, in collaborazione con primari centri clinici. Nuove neurotecnologie d’avanguardia, basate su ingegneria proteica, terapia genica, intelligenza artificiale, imaging ottico, registrazioni elettrofisiologiche multiple vengono sviluppate e utilizzate nei progetti di ricerca in corso all’EBRI.” Come ha recentemente sottolineato ed enfatizzato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “ la ricerca scientifica di ieri è già la cura di oggi, e la ricerca di oggi sarà la cura di domani”. Questo è ciò che ha fatto EBRI in questi anni. Il mancato rinnovo del contributo all’EBRI determina l’impossibilità di proseguire le ricerche e di sostenere i costi strutturali e la  implementazione e manutenzione dei laboratori e delle sofisticate apparecchiature, costi che non possono essere coperti dai finanziamenti, in larga parte internazionali, per progetti di ricerca competitivi vinti dalle ricercatrici e dai ricercatori dell’EBRI. Alcune delle conseguenze del mancato rinnovo saranno la restituzione di finanziamenti competitivi ricevuti dall’estero, la interruzione di collaborazioni con prestigiose università e centri di ricerca nazionali ed  internazionali, nonché di sperimentazioni cliniche attualmente in corso su pazienti. EBRI è un istituto di ricerca a vocazione internazionale, i laboratori sono frequentati da ricercatori che provengono da differenti nazioni, e le ricercatrici ed i ricercatori che sono a capo dei gruppi di ricerca dell’EBRI sono stati selezionati direttamente da un Consiglio Scientifico Internazionale del quale hanno fatto parte, negli anni, 4 Premi Nobel e prestigiose scienziate e scienziati. “Questo segnale di sordità e di assoluta indifferenza delle Istituzioni verso un piccolo gioiello della ricerca italiana mi dà profonda amarezza e tristezza e metterebbe chiunque di fronte alla gravissima decisione di interrompere il sogno di Rita Levi-Montalcini di avere in Italia un centro di ricerca sul cervello di livello internazionale – dice Antonino Cattaneo-, non potendo contare sull’apporto delle Istituzioni “Non bisogna temere i momenti difficili perché è da quelli che viene il meglio” diceva Rita Levi-Montalcini. Oggi lo Stato Italiano ha deciso che le ricercatrici ed i ricercatori dell’EBRI non possono contribuire, con la loro sapienza ed entusiasta abnegazione, alla ricerca verso la cura di malattie oggi ritenute incurabili. Ci rimboccheremo le maniche come abbiamo sempre fatto, lavorando a nuovi piani per valorizzare la ricerca dell’EBRI, con l’auspicio di vedere riconosciuto il valore strategico di un centro di ricerca come l’EBRI e di poter contare in tempi rapidissimi su un fatto nuovo: un sostegno continuativo e costante da parte delle Istituzioni all’eredità scientifica di Rita Levi-Montalcini.” (30Science.com)

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