Roma – “Il mio parere è che ci troviamo ad avere a che fare con una cometa, anche al netto di tutte le peculiarità riscontrate. Detto questo, trattare Loeb da pazzo e chiudersi in prese di posizioni preconcette va contro la base dello spirito scientifico”. Così Mario Giuseppe Guarcello, Primo Ricercatore INAF presso l’Osservatorio Astronomico di Palermo ha commentato le ultime novità sull’oggetto interstellare 3I/ATLAS e sulle speculazioni nate da ipotesi dello studioso di Harvard Avi Loeb circa una possibile origine aliena dell’oggetto stesso.

Mario Giuseppe Guarcello, Primo Ricercatore INAF
“Lo stesso Loeb – che ho avuto la possibilità di conoscere proprio ad Harvard, continua Guarcello, chiarisce espressamente che 3I/ATLAS è con ragionevole sicurezza nulla più di una cometa. Ma – forse con una certa malizia- si è posto lo scopo di forzare la comunità scientifica ad ammettere che per quanto remota la possibilità che un oggetto extraterrestre si presenti nel sistema solare esiste e che ogni margine di dubbio, anche minimo, va rispettato nella consapevolezza che la vera scienza deve attenersi scrupolosamente ai fatti e alle nostre comunque limitate conoscenze”.
Detto questo – ha aggiunto il ricercatore – “possiamo stare tranquilli, 3I/ATLAS ha sicuramente un colore particolare, dato dalla sua composizione inusuale, ha presentato un rapporto acqua/anidride carbonica basso rispetto alle comete del sistema solare, ha altre interessantissime caratteristiche etc. tutto però si può agevolmente spiegare con una risposta che non ha la necessità di chiamare in causa gli alieni. Allo stato sta percorrendo il suo tragitto che la riporterà fuori dal Sistema Solare ad elevate velocità. Passerà maggiormente vicino alla Terra a dicembre a meno di 2 unità astronomiche dal nostro pianeta il che significa comunque a centinaia di milioni di km, senza scatenare scenari apocalittici o altro. Anzi è un gran peccato che per la sua vicinanza al Sole non sia praticamente osservabile dagli amatori dalla Terra”.(30Science.com)
