Lucrezia Parpaglioni

Le formiche modificano le reti dei loro nidi per prevenire le epidemie

(16 Ottobre 2025)

Roma – Le formiche modificano la struttura architettonica dei loro nidi per prevenire la diffusione di malattie e epidemie all’interno della propria colonia. Lo rivela una ricerca dell’Università di Bristol, pubblicata su Science. Lo studio ha rilevato che i nidi delle colonie esposte a malattie presentano ingressi più distanziati e separati, con meno collegamenti diretti tra le camere, riducendo così il rischio di contagio.

L’immagine mostra una micro-TC di una colonia di formiche.
Credito
Università di Bristol

 

Utilizzando la micro-TC per scannerizzare nidi di formiche nere, Lasius niger, in condizioni di infezione da spore fungine, i ricercatori hanno osservato che le formiche scavano nuovi tunnel, distanziano i passaggi e spostano verso posizioni meno centrali la regina, il cibo e le aree di incubazione delle uova, proteggendo le parti più vulnerabili della colonia. Inoltre, le formiche infette tendono a isolarsi maggiormente in superficie, riducendo il contatto con il resto della colonia, mentre il comportamento di “autoisolamento” risulta molto efficace nel limitare la trasmissione, secondo simulazioni realizzate dal gruppo di ricerca. Questi adattamenti architettonici, combinati con altre strategie comportamentali come la pulizia reciproca con veleno disinfettante, costituiscono un’“immunità sociale” che protegge l’intera colonia. Lo studio suggerisce che modelli simili di gestione dello spazio potrebbero ispirare nuove strategie umane per la prevenzione delle epidemie, soprattutto nelle città dove la necessità di bilanciare mobilità e riduzione dei rischi infettivi diventa sempre più urgente. Questa è la prima evidenza che un animale non umano modifica attivamente la sua struttura ambientale per difendersi dalle malattie, dimostrando un grado sorprendente di adattamento sociale e architettonico nella lotta contro le infezioni. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.