30Science.com

Covid: miocarditi in aumento, studio Lancet conferma colpa del virus

(28 Ottobre 2025)

Roma – Una maxi-analisi guidata da Health Data Research UK e pubblicata su The Lancet Public Health mostra come l’andamento delle malattie cardiovascolari (CVD, acronimo di “cardiovascular diseases”) in Inghilterra sia cambiato prima, durante e dopo la pandemia di Covid-19. Grazie ai dati sanitari elettronici di oltre 57 milioni di persone, lo studio offre il quadro più dettagliato mai realizzato, sottolineando disparità etniche e territoriali e fornendo nuovi strumenti per la programmazione delle politiche sanitarie.

Le malattie cardiovascolari restano una delle principali sfide di salute pubblica. Il team di ricercatori, supportato dal British Heart Foundation (BHF) Data Science Centre, ha analizzato dati anonimi provenienti da ospedali, cure primarie, registri di mortalità e specialità per tutto il periodo tra il 2020 e il 2024. Grazie all’NHS England Secure Data Environment (SDE), i risultati si sono rivelati di altissima precisione e completamente rispettosi della tutela della privacy.

“Durante la pandemia di COVID-19 si sono registrati importanti cambiamenti nell’incidenza di alcune patologie cardiache e le differenze tra i gruppi etnici sono risultati particolarmente rilevanti. Tuttavia, i tassi di diagnosi sono tornati ai livelli precedenti,” – ha detto William Whiteley, Associate Director del BHF Data Science Centre – “I nostri risultati offrono una base per programmare meglio le risorse sanitarie e intervenire là dove ce n’è più bisogno”.

I dati mostrano che durante il primo lockdown del 2020 i nuovi casi di diagnosi di patologie cardiache sono calati drasticamente, mentre la mortalità tra chi riceveva una diagnosi cresceva, probabilmente per il pesante carico sui servizi sanitari e il ricorso alle cure solo da parte dei malati più gravi. Dopo la pandemia, il numero di nuove diagnosi è tornato a salire. Particolare attenzione è stata posta sulle variazioni etniche: la coronaropatia è risultata più frequente tra le persone di origine Bangladeshi, Indiana e Pakistana; ipertensione e patologie correlate sono risultate più diffuse tra le comunità africane e caraibiche, con forme però meno letali rispetto alla popolazione White British.

“Abbiamo visto aumentare la prevalenza di patologie come lo stroke ischemico e l’insufficienza cardiaca durante il periodo pandemico. Pur non essendo entrati nel dettaglio delle cause, pensiamo che questi dati riflettano sia l’effetto diretto dell’infezione da Covid-19 sia quello indiretto delle difficoltà di accesso alle cure,” – ha detto Angela Wood, University of Cambridge – “L’uso responsabile di dati di popolazione può davvero aiutare a individuare le disuguaglianze e a orientare le decisioni di politica sanitaria”.

Nel 2024, rispetto al periodo pre-pandemico, sono state riscontrate: Un aumento del 26% nell’incidenza di infiammazione del muscolo cardiaco (miocardite): Un aumento del 50% nella prevalenza di miocardite; Il tasso di morte a 30 giorni dalla diagnosi di miocardite è passato da 8,5% a 17%; Un incremento del 25% nella prevalenza di insufficienza cardiaca. Le differenze territoriali sono risultate marcate: tassi di letalità più elevati per infarto e stroke nel Nord, Midlands, Sud e nelle coste orientali. “Questa ricerca dipinge un quadro senza precedenti del peso delle malattie cardiovascolari in Inghilterra – ha detto Elias Allara, University of Cambridge – e mostra dove sono maggiori le lacune nell’assistenza e nella diagnosi, preparando il terreno a una risposta più equa e mirata”. Gli autori hanno sviluppato un dashboard online per rendere accessibili risultati, strumenti e dati sia a ricercatori che a decisori pubblici.(30Science.com)

30Science.com
Agenzia di stampa quotidiana specializzata su temi di scienza, ambiente, natura, salute, società, mobilità e tecnologia. Ogni giorno produciamo una rassegna stampa delle principali riviste scientifiche internazionali e quattro notiziari tematici: Scienza, Clima & Natura, Salute, Nuova Mobilità e Ricerca Italiana contatti: redazione@30science.com + 39 3492419582