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Rezza “studio dimostra che virus febbre Crimea Congo sta circolando attivamente nel Sud della Francia

(24 Settembre 2025)

Roma – Non si tratta di una buona notizia. Lo studio appena pubblicato su Plos dai ricercatori francesi che hanno scoperto la circolazione del virus della febbre emorragica del Congo-Crime in alcune aree del Sud della Francia “mostra un’elevata prevalenza di anticorpi nel bestiame e nella fauna selvatica, anche se con ampie variazioni geografiche, suggerendo un’attiva circolazione del virus, che può infettare questi ospiti in maniera del tutto asintomatica”. Lo ha spiegato Giovanni Rezza, Professore di Igiene e Sanità Pubblica, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano. “Il virus della febbre emorragica Crimea Congo – ha detto Rezza – è trasmesso da zecche del genere Hyalomma ed è endemico in diverse aree del globo, dall’Africa al medio oriente all’Asia Centrale, ed è da tempo presente nei Balcani. Ogni anno, soprattutto durante la stagione estiva, ricompare in paesi non distanti da noi, come ad esempio la Turchia continentale, il Kosovo, in misura minore l’Albania o la Bulgaria, e ultimamente anche in Grecia. Sebbene possa decorrere in maniera asintomatica nell’uomo, una volta che compaiono i sintomi il tasso di letalità è piuttosto elevato”. “L’area geografica di attività del virus – ha aggiunto – sembra in via di espansione, e recentemente sono stati segnalati alcuni casi nell’interno della Spagna. Lo studio nel sud della Francia continentale mostra un’elevata prevalenza di anticorpi nel bestiame e nella fauna selvatica, anche se con ampie variazioni geografiche, suggerendo un’attiva circolazione del virus, che può infettare questi ospiti in maniera del tutto asintomatica. Dal momento che il virus era stato precedentemente rinvenuto nelle zecche, non si tratta certo una buona notizia, anche se non sono stati ancora identificati casi umani. Come si sta diffondendo il virus al di fuori delle sue iniziali nicchie ecologiche? Probabilmente attraverso il trasporto passivo di zecche da parte di uccelli migratori o movimenti a lunga distanza di bestiame. In Italia, sono ad ora, abbiamo avuto solo sporadiche segnalazioni di positività in uccelli migratori o bovini in aree del centro sud, ma fortunatamente non sono stati mai registrati casi umani. Evidentemente, nelle aree geografiche recentemente colpite, la circolazione del virus della febbre emorragica Crimea Congo non è ancora sostenuta, e la prevalenza di infezione nelle zecche potrebbe essere molto bassa. Lo studio francese merita però attenzione e rappresenta un esplicito invito ad innalzare l’intensità delle attività di sorveglianza”.(30science.com)

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