Lucrezia Parpaglioni

Frammento di Dna rivela 5000 anni di storia della popolazione del Caucaso meridionale

(8 Agosto 2025)

Roma – Ricostruita la storia della popolazione del Caucaso meridionale con uno dei dataset di DNA antico più dettagliati finora disponibili, analizzando 230 individui da oltre 50 siti in Georgia e Armenia, coprendo un arco temporale di quasi 5.000 anni, dall’età del bronzo, circa 3500 a.C., fino a oltre il 500 d.C. A farlo unostudio archeogenetico condotto da una squadra internazionale guidata dal Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, riportato su Cell. Nonostante numerosi cambiamenti culturali significativi nel corso dei millenni, la popolazione residente ha mantenuto un profilo genetico locale molto stabile e radicato, una situazione rara rispetto ad altre regioni dell’Eurasia occidentale, dove i cambi di cultura corrispondevano a massicce migrazioni. Durante le fasi tardo-bronzo, si evidenziano arrivi genetici da pastori delle steppe eurasiatiche e dall’Anatolia, che si allineano ai cambiamenti culturali, espansione dei sistemi economici, come la pastorizia itinerante, e introduzione di nuove pratiche funerarie. Pratiche come la deformazione artificiale del cranio, tradizionalmente associate a popoli nomadi centroasiatici come Avari e Unni, furono adottate culturalmente dalla popolazione locale; infatti, la maggior parte degli individui con crani deformati erano geneticamente locali, mentre una minoranza aveva ascendenza centroasiatica. Nella tarda antichità, l’aumento della mobilità individuale si è manifestato soprattutto nei centri urbani e nei siti cristiani emergenti, presentando un mix più dinamico di ascendenti genetici e influenze culturali, confermando il Caucaso come frontiera e crocevia fra Europa e Asia. Lo studio offre un quadro senza precedenti di come l’identità genetica radicata si sia mantenuta nel tempo nel Caucaso meridionale, pur integrando elementi migratori e culturali sporadici. Inoltre, fornisce una prova chiara di come pratiche culturali complesse possano diffondersi anche senza considerevoli migrazioni di popolazioni e rinforza la comprensione del Caucaso come una zona dinamica di interazione fra popoli, culture e tradizioni lungo la storia antica e medievale. Questa ricerca archeogenetica pone le basi per approfondire la storia umana di una regione finora poco esplorata dal punto di vista genetico, rivelando continuità, mobilità e scambi culturali che insieme hanno plasmato la complessa identità del Caucaso meridionale.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.