Roma – Sviluppato il progetto Moon-Rice, una collaborazione italiana innovativa che mira a creare una varietà di riso ideale per la coltivazione nei futuri avamposti spaziali, come basi permanenti sulla Luna o su Marte, e in ambienti estremi terrestri. Coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana e supportato da tre università italiane, quali l’Università di Milano, l’Università di Roma “Sapienza e l’Università di Napoli “Federico II”, presentato alla Conferenza SEB 2025, il progetto si propone di superare le sfide legate alla produzione di cibo fresco e nutriente in condizioni di microgravità e spazio limitato, fondamentali per missioni di lunga durata. La biologa vegetale Marta Del Bianco sottolinea come la coltivazione nello spazio richieda piante estremamente compatte ma produttive. Attualmente, molte varietà nane di riso, ottenute tramite la manipolazione dell’ormone gibberellina, presentano problemi di germinazione e non sono ottimali per l’ambiente spaziale. Moon-Rice sta invece sviluppando super-nane alte circa 10 cm, grazie a mutazioni mirate isolate dall’Università di Milano, mentre l’Università di Roma “Sapienza” lavora su geni che modificano l’architettura della pianta per massimizzare la resa e l’efficienza di crescita. L’Università di Napoli “Federico II” contribuisce con la sua esperienza nella produzione di colture spaziali. Un aspetto innovativo del progetto riguarda l’arricchimento proteico del riso, aumentando il rapporto tra embrione, ricco di proteine e amido, per fornire un alimento più completo in assenza di produzione efficiente di carne nello spazio. Inoltre, per simulare la microgravità, le piante vengono ruotate continuamente sulla Terra, attivando uniformemente tutti i lati e impedendo loro di percepire la direzione “verso l’alto” o “verso il basso”, un metodo che, seppur limitato, permette di studiare le risposte fisiologiche delle piante in assenza di gravità reale. Oltre ai vantaggi nutrizionali, la coltivazione di piante fresche ha anche benefici psicologici per gli astronauti, contribuendo a ridurre lo stress e migliorare le condizioni mentali durante missioni prolungate. Moon-Rice punta quindi a creare un ambiente di vita più sostenibile e salutare nello spazio, riducendo la dipendenza da rifornimenti terrestri e minimizzando rischi ed errori. Infine, le innovazioni sviluppate nel progetto avranno applicazioni anche sulla Terra, in ambienti estremi come i poli artico e antartico, deserti o spazi indoor limitati, contribuendo a soluzioni agricole sostenibili e resilienti.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Moon-Rice, il progetto per sviluppare la coltura perfetta per le basi spaziali
(9 Luglio 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.