Valentina Di Paola

Cambiamento climatico, la vaniglia è sempre più a rischio

(3 Luglio 2025)

Roma – Con la crisi climatica, le piante di vaniglia selvatica potrebbero separarsi dagli insetti impollinatori, minacciando l’approvvigionamento globale delle famosissime bacche. Questo lo scenario dipinto da uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Plant Science, condotto dagli scienziati della Katholieke Universiteit Leuven e del Lankester Botanical Garden Research Center presso l’Università della Costa Rica (UVR). Il team, guidato da Charlotte Watteyn e Bart Muys, ha analizzato le risposte al cambiamento climatico di 11 specie di Vanilla e dei rispettivi impollinatorik. L’aroma di vaniglia, spiegano gli esperti, è ampiamente utilizzato in ambito alimentare, farmaceutico e cosmetico. La fonte primaria, però, è vulnerabile a malattie, siccità e calore, fattori di stress che diventeranno sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici.

La specie offre una riserva genetica di parenti selvatici delle colture, garantendo il futuro della coltivazione di vaniglia. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno osservato le modellazioni sulla base di due scenari di cambiamento climatico. I risultati suggeriscono un parziale accavallamento con l’orchidea vaniglia e i rispettivi impollinatori, il che potrebbe influenzare negativamente la sopravvivenza delle popolazioni di vaniglia selvatica. In particolare, riportano gli autori, per sette specie di Vanilla, le condizioni climatiche potrebbero diventare più favorevoli entro il 2050 in entrambi gli scenari. Queste specie potrebbero espandere i loro habitat fino al 140 per cento. Allo stesso tempo, l’areale per quattro specie potrebbe ridursi fino al 53 per cento. Per quanto riguarda gli impollinatori, i rischi sono ben peggiori e in tutti gli scenari considerati, si prevedono sfide importanti per moltissime specie. “Nonostante il possibile aumento dell’habitat idoneo per alcune specie di Vanilla – osserva Watteyn – la dipendenza dagli impollinatori potrebbe mettere a repentaglio la sopravvivenza delle popolazioni naturali. Non è chiaro se altre specie potrebbero prendere posto degli eventuali taxa estinti: la Vanilla è nota per le relazioni specifiche con gli impollinatori, quindi è ragionevole ipotizzare delle difficoltà”. Gli autori precisano che i risultati dovrebbero essere interpretati con cautela, poiché le registrazioni di presenza di specie selvatiche di vaniglia e di impollinatori sono scarse. Le sovrapposizioni di habitat, commentano gli esperti, potrebbero variare se si considerano anche le interazioni ecologiche, come la dispersione dei semi e la presenza di microrganismi. “Preservare le popolazioni naturali della vaniglia e delle specie ad esse correlate – conclude Muys – è fondamentale per garantire il futuro di questa coltura tropicale, fondamentale per l’industria alimentare mondiale”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).