Roma – “Sono particolarmente orgoglioso di questo premio: un riconoscimento di alto valore che sottolinea l’importanza delle ricerche condotte in tanti anni di lavoro e che viene dalla mia Italia cui sono rimasto sempre profondamente legato” così Carlo Croce, professore di medicina presso l’Ohio State University, al quale viene conferito oggi, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il prestigioso Premio Internazionale “Antonio Feltrinelli” da parte dell’Accademia Nazionale dei Lincei “per i suoi straordinari risultati scientifici – si legge nella motivazione – nella promozione di un approccio multidisciplinare allo studio dei tumori, contribuendo a ridefinire il ruolo dei microRNA come potenziali biomarcatori e target terapeutici”. “La forza trainante del mio lavoro è sempre stata l’eccitazione della scoperta – continua Croce – Oggi si tende a mettere in secondo piano la ricerca di base, e questo è gravissimo. Si ha l’idea che si debba forzare necessariamente ogni studio verso un’applicazione pratica, senza considerare che se non si capiscono i meccanismi alla base, ad esempio di malattie come i tumori, non è possibile costruire quelle terapie che potranno poi efficacemente contrastare tali malattie. È un messaggio che ho cercato di trasmettere ai tantissimi ricercatori – molti italiani – che hanno lavorato con me e che ci tengo a ribadire anche in questa occasione”. Proprio quella ricerca di base che ha permesso al prof. Croce di raggiungere i suoi principali risultati, che hanno poi lasciato una vasta impronta nell’oncologia contemporanea. “E’ una storia lunga,– ricorda Croce – ma che in una certa misura tutta si tiene. Già nel 1982, insieme a Riccardo dalla Favera ho potuto raggiungere i primi traguardi di rilievo, scoprendo il coinvolgimento degli oncogeni nel cancro, studiando il linfoma di Burkitt. Una scoperta che potrebbe un giorno portare alla sconfitta di questo terribile tumore. Due anni dopo faceva seguito la scoperta di un gene che è diventato famosissimo, il BCL-2, a sua volta un oncogene il cui rapporto con i microRNA è diventato la base di una delle mie scoperte più affascinanti. Abbiamo, infatti, scoperto che la disregolazione di due microRNA, miR-15 e miR-16, porta ad una espressione molto elevata del BCL2 nella leucemia più comune dell’uomo. Avendo compreso questo meccanismo è stato possibile a una casa farmaceutica USA produrre un farmaco, il venetoclax efficace contro questa leucemia, la leucemia linfatica cronica. I benefici che ne sono derivati hanno riguardato centinaia di migliaia di pazienti. Tanto più che questa disregolazione l’abbiamo poi riscontrata anche nella leucemia mieloide acuta ed in altri sottotipi di mieliomi multipli. E ora la corsa delle scoperte continua ancora: abbiamo individuato un altro miR, il miR-155, anch’esso coinvolto in diversi tumori, il cui ruolo siamo riusciti di recente a individuare, aprendo le porte a possibili nuove terapie. C’è insomma ancora tanto da fare e sono felice che la scintilla della scoperta continui ad accompagnarmi”. (30Science.com)