Roma – Un singolo esame del sangue potrebbe intercettare la progressione verso lo stadio avanzato di molti tumori fino alla metà dei casi, se aggiunto agli screening oncologici tradizionali. Lo rivela uno studio guidato da Peter Sasieni, della Queen Mary University of London, pubblicato su BMJ Open, che ha utilizzato dati del programma statunitense SEER e le performance di un recente test MCED,multi-cancer early detection. Il modello di progressione della malattia ha valutato l’impatto dello screening annuale e biennale con MCED in persone tra 50 e 79 anni, considerando tumori con crescita “rapida” e “rapida-aggressiva”, inclusi 20 tipi di tumore solidi e del sangue. Tutti gli intervalli di screening MCED hanno mostrato tassi diagnostici in fase iniziale più favorevoli rispetto alle sole cure abituali, con il massimo beneficio nei tumori a crescita rapida. Lo screening annuale ha ridotto del 49% le diagnosi in fase avanzata e del 21% i decessi entro 5 anni; quello biennale ha ridotto questi valori rispettivamente del 39% e del 17%. Il test biennale, pur prevenendo meno decessi, ha mostrato un valore predittivo positivo più elevato, con il 54% contro il 43% dell’annuale. Gli autori sottolineano che questi risultati rappresentano i limiti superiori dei benefici potenziali, assumendo piena adesione allo screening e massima accuratezza dei test di conferma. La scelta dell’intervallo ottimale dipenderà da dati reali di sopravvivenza e dai costi dei test di conferma, ma entrambi gli approcci potrebbero prevenire decessi associati a tumori avanzati se integrati agli screening attuali. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Tumori: esame del sangue per arrestarne la progressione
(12 Maggio 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.