Gianmarco Pondrano d'Altavilla

USA, entro il 2060 i danni alle case da uragani saliranno del 76%

(21 Maggio 2025)

Roma – I danni alle case provocati dagli uragani negli stati costieri sud-orientali USA, potrebbero aumentare del 76 per cento entro il 2060 e del 102 per cento entro il 2100. E’ quanto emerge da un nuovo studio guidato dall’Università dell’Illinois e pubblicato su Risk Analysis. Le autrici Eun Jeong Cha e Chi-Ying Lin hanno utilizzato l’apprendimento automatico per simulare l’impatto di futuri uragani su case unifamiliari in Texas, Louisiana, Mississippi, Alabama, Florida, Georgia, Carolina del Sud e Carolina del Nord. Nell’ultimo decennio, questi stati sono stati duramente colpiti da tempeste distruttive come l’uragano Irma (2017) e l’uragano Helene (2024). I costi totali stimati di Helene, che includono i danni causati dalle inondazioni record nella Carolina occidentale, sono stati di 78,7 miliardi di dollari. “Questi stati sono quelli con la più alta attività di uragani e le relative perdite dovute al vento negli Stati Uniti”, afferma Cha. “Rappresentano una regione fondamentale per comprendere come il cambiamento climatico possa alterare il rischio di uragani, soprattutto data la loro ampia esposizione costiera e la crescita dei centri abitati”. La simulazione di Cha sulle perdite future dovute all’aumento dei venti e delle precipitazioni causati dagli uragani si basa su proiezioni basate sullo scenario peggiore del riscaldamento globale elaborato dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). Noto come RCP8.5, questo scenario rappresenta le più alte emissioni di gas serra possibili in assenza di politiche per contrastare i cambiamenti climatici. Si stima che la temperatura media globale della superficie terrestre sarà di 2,0 °C più alta entro il 2065 e di 3,7 °C più alta entro il 2100 (rispetto al periodo di riferimento 1986-2005). “Lo scenario peggiore è ampiamente utilizzato per esplorare possibilità ad alto impatto per la pianificazione a lungo termine e gli studi sulla resilienza”, afferma Cha. “Lo consideriamo uno scenario di stress test per il rischio di venti da uragano”. In base a questo scenario, la simulazione ha previsto che, negli otto stati costieri sudorientali: Le perdite dovute a vento e pioggia saranno maggiori del 49-76 per cento entro il 2060 e del 71-102 per cento entro il 2100. Nel 2050 la velocità dei venti causati dagli uragani in Texas sarà superiore del 14 per cento rispetto ai livelli attuali. Il Texas registrerà il maggiore aumento delle perdite previste, seguito dalla regione della Louisiana, del Mississippi e dell’Alabama.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla