Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Reciprocità tra uomo e natura è la chiave per salvaguardare la salute del pianeta

(26 Maggio 2025)

Roma – Praticare la reciprocità tra esseri umani e natura – vale a dire restituire servizi di cura alla natura quando questa ci offre dei vantaggi – è la chiave per salvaguardare la salute ambientale e sociale del pianeta. Questa è la conclusione principale di un ampio studio internazionale che esplora i diversi modi in cui questo concetto di reciprocità viene inteso e attuato in tutto il mondo, fornendo prove del suo impatto sulla sostenibilità e sul benessere sociale. La ricerca, pubblicata in un dossier speciale sulla rivista People and Nature della British Ecological Society, evidenzia l’esistenza di numerose pratiche culturali che promuovono la reciprocità con la natura, rivelando che c’è ancora spazio per l’ottimismo.

Lo studio, condotto dall’Istituto di Scienze e Tecnologie Ambientali dell’Università Autonoma di Barcellona (ICTA-UAB), dall’Istituto Nazionale di Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile francese e dall’Università di Victoria (Canada), nasce dall’esigenza di promuovere modi di vivere alternativi nel mondo. Questo dossier speciale raccoglie casi di studio scientifici provenienti da cinque continenti che illustrano la miriade di modi di vivere in reciprocità con la natura. Natalie Ban, co-curatrice dell’dossier speciale afferma: “Questi splendidi esempi dei molteplici modi in cui persone e natura si avvantaggiano a vicenda offrono speranza per il futuro perché dimostrano che esistono percorsi migliori”. Dopo oltre due anni di lavoro, il dossier speciale dimostra che la reciprocità è fondamentale per gli stili di vita delle popolazioni indigene e locali, illustrando i diversi e proficui modi in cui persone e natura si sostengono a vicenda. I casi di studio raccolti sono di natura molto varia e includono, tra gli altri, lavori sulla gestione delle palme nell’Amazzonia ecuadoriana, sulla protezione e la raccolta di abaloni lungo la costa nord-occidentale del Pacifico nordamericano, e sulla costruzione di nidi di uccelli marini e la raccolta di uova in Estonia. Questi studi evidenziano la forte enfasi sulla coltivazione di relazioni positive, reciproche e responsabili tra gli esseri umani e i loro simili non umani. Ad esempio, la raccolta di cibo per la condivisione comunitaria in Camerun, la creazione di habitat intertidali che facilitano la deposizione delle uova e la riproduzione dei pesci in Cile, o il ritorno in mare degli scarti di pesce per nutrire gli uccelli marini nella Patagonia cilena sono solo alcuni esempi di pratiche semplici ma benefiche sia per le persone che per il pianeta. Inoltre, il dossier speciale evidenzia come la reciprocità sia in netto contrasto con le società capitaliste globalizzate unilaterali, sfruttatrici e orientate alla crescita. Offrendo un modo alternativo di relazionarsi e di essere nel mondo – un modo che ricerca un’equa distribuzione delle risorse – la reciprocità ha un grande potenziale per un cambiamento trasformativo..(30Science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla