Roma – Una nuova mappa globale permette di individuare le zone della terra dove i cosiddetti servizi della natura o ecosistemici – produzione alimentare, sequestro del carbonio, conservazione del suolo e resa idrica – sono minacciati dal sovrasfruttamento dell’uomo. E’ quanto emerge da un nuovo studio guidato dall’Università Agraria di Nanchino, in Cina, e pubblicato da Environmental Science and Ecotechnology. Lo studio ha ha monitorato i cambiamenti delle tendenze della domanda e dell’offerta di servizi ecosistemici dal 2000 al 2020 utilizzando dati satellitari e l’accoppiamento multi-modello. L’analisi spaziale ha rivelato modelli di squilibrio tra domanda e offerta: aree ricche di risorse naturali ma con popolazioni sparse, come foreste e praterie remote, spesso presentavano un’offerta elevata ma una domanda bassa. Nel frattempo, regioni con espansione urbana o rapida crescita demografica, come l’Africa subsahariana e alcune parti dell’Asia, si sono trovate ad affrontare il problema opposto. I principali responsabili variano a seconda del servizio: le attività umane determinano squilibri tra produzione alimentare e sequestro del carbonio, mentre le precipitazioni e le variazioni di temperatura, legate al cambiamento climatico, influiscono maggiormente sulla conservazione del suolo e sulla resa idrica. Infatti, l’80,69 per cento delle regioni ha registrato un miglioramento dell’approvvigionamento alimentare grazie a questi effetti combinati, mentre il 76,74 per cento ha subito cali nello stoccaggio del carbonio. Una scoperta particolarmente rivelatrice è stata la complementarietà spaziale: dove una forza diminuisce, l’altra cresce. Queste intuizioni, derivate da dati globali a grana fine (1×1 km), consentono ai decisori di individuare soluzioni locali per un problema globale. “Individuare dove e perché i servizi della natura sono carenti è fondamentale per politiche intelligenti”, ha affermato il Dott. Wei Wu, autore corrispondente dello studio. “I nostri risultati dimostrano che non è una questione di clima o attività umana, ma della loro interazione. Riconoscere questa duplice influenza è fondamentale per elaborare strategie efficaci di uso del suolo e conservazione in un’epoca di cambiamenti accelerati”.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Nuova mappa globale individua dove la natura non regge più la pressione umana
(20 Maggio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla