Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Le emozioni più che la razionalità determineranno il successo delle auto autonome

(28 Maggio 2025)

Roma – Il futuro della auto a guida autonoma, sarà deciso non solo dalle caratteristiche tecniche di questi veicoli, ma anche – e forse soprattutto – dalle reazioni emotive del grande pubblico a questa innovazione. E’ quanto emerge da uno studio guidato dalla Washington State University e pubblicato su Transportation Research. Gli autori hanno intervistato 323 persone sulla loro percezione relativa ai veicoli autonomi. “Abbiamo scoperto – ha dichiarato Wei Peng, professore presso l’Edward R. Murrow College of Communication della WSU – che alcuni aspetti non funzionali dei veicoli autonomi sono molto importanti nella decisione del pubblico di utilizzarli o meno”. Tra questi rientrano il valore emotivo associato all’uso delle auto, come sensazioni di eccitazione, divertimento o novità; le convinzioni sull’impatto più ampio sulla società; e la curiosità di apprendere come funziona la tecnologia e il suo potenziale ruolo nel futuro. Inoltre, hanno scoperto che gli intervistati vorrebbero testare la tecnologia prima di adottarla. “Non è qualcosa di cui si guarda il telegiornale e si dice: ‘Voglio comprarlo o voglio usarlo'”, ha detto Peng. “La gente vuole provarle prima.” I veicoli completamente autonomi potrebbero essere disponibili entro il 2035. Si stima che potrebbero prevenire il 90 per cento degli incidenti, migliorando al contempo la mobilità delle persone con accesso limitato ai trasporti. Tuttavia, il raggiungimento di tali benefici richiederebbe un’adozione rapida e diffusa, un ostacolo notevole dato che l’opinione pubblica nei confronti di queste auto è stata persistentemente negativa e l’introduzione dei “robotaxi” è stata irregolare, con alcuni incidenti e richiami amministrativi di alto profilo. In un sondaggio nazionale condotto da AAA e pubblicato a febbraio, il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato di avere paura di utilizzare le auto a guida autonoma. Un’adozione diffusa sarebbe fondamentale perché le strade condivise da auto a guida autonoma e da veicoli guidati da esseri umani potrebbero non apportare miglioramenti in termini di sicurezza, in parte perché i conducenti autonomi potrebbero non essere in grado di prevedere e rispondere all’imprevedibilità dei conducenti umani.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla