Gianmarco Pondrano d'Altavilla

La perdita di diversità genetica delle piante è oramai visibile anche dallo spazio

(5 Maggio 2025)

Roma – L’aumento delle temperature sta spingendo sempre più specie invasive di piante sulle regioni montane, riducendo la biodiversità locale a spese delle piante autoctone. E’ quanto emerge da uno studio guidato dal Senckenberg Biodiversity and Climate Research Center e pubblicato su Current Biology. Per giungere alle loro conclusioni gli autori si sono concentrati sulla Sideritis, una pianta caratteristica e importante della flora delle praterie montane della regione mediterranea nota anche come tè di montagna greco. Nell’ambito dello studio recentemente pubblicato, il team di ricerca ha indagato gli effetti dell’aumento dell’inverdimento sulla diversità genetica delle specie di Sideritis, utilizzando un approccio metodologico innovativo. “Abbiamo esaminato – spiega il responsabile dello studio Spyros Theodoridis – e popolazioni di undici catene montuose greche e combinato dati satellitari di diversi decenni con analisi genetiche di campioni di erbario degli anni ’70 e campioni di piante attuali. I risultati mostrano che in otto delle undici regioni montane da noi studiate, la diversità genetica è diminuita significativamente durante questo periodo. Nelle regioni particolarmente colpite, fino al 20 per cento del genoma delle singole piante è ora soggetto a stretta parentela, a indicare un calo delle dimensioni della popolazione” . La diversità genetica di una specie è fondamentale per la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti ambientali. Se questa diversità diminuisce, la resistenza a malattie, siccità o altri fattori di stress diminuisce, il che può portare all’estinzione a lungo termine. I ricercatori raccomandano pertanto di dare priorità alle misure di conservazione nelle aree più gravemente colpite dall’inverdimento montano.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla