Roma – I livelli di mercurio nell’atmosfera sono diminuiti di quasi il 70 per cento negli ultimi 20 anni, principalmente grazie alla riduzione delle emissioni causate dall’uomo. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’Università di Tianjin e pubblicato su ACS ES&T Air. “Monitorando l’inquinamento da mercurio per quattro decenni sulla cima del mondo – spiega Yindong Tong, autore corrispondente dello studio – dimostriamo che gli sforzi globali per ridurre l’inquinamento stanno funzionando: i livelli di mercurio nell’aria intorno al monte Everest sono diminuiti in modo significativo negli ultimi due decenni”. Gli esseri umani rilasciano mercurio nell’aria bruciando combustibili fossili, incenerendo rifiuti e con le estrazioni minerarie. Il mercurio elementare gassoso viene rilasciato anche dal suo più grande serbatoio naturale, il suolo, che potrebbe accumularne ancora di più a causa dei cambiamenti climatici . Per distinguere tra nuove emissioni causate dall’uomo e riemissioni di mercurio terrestre immagazzinato nel suolo, i ricercatori possono esaminare l’andamento degli isotopi di mercurio nell’atmosfera. Tuttavia, le misurazioni regolari degli isotopi di mercurio atmosferico sono state raccolte solo per circa un decennio. Pertanto, gli autori del nuovo studio hanno voluto ricostruire le informazioni sui livelli atmosferici di mercurio del passato per capire come siano cambiati. Per guardare indietro nel tempo, i ricercatori si sono rivolti alle foglie di una piccola pianta perenne ( Androsace tapete ) che cresce ad altitudini elevate sul Monte Everest. Proprio come gli anelli nel tronco di un albero, questa pianta sviluppa un nuovo strato di foglie esterne ogni anno, che riflettono l’ambiente circostante. Quindi, campionando le foglie più vecchie dal centro di due piante sull’Everest, il team ha ottenuto un’idea dei livelli di mercurio atmosferico a partire dal 1982. Hanno scoperto che tra il 2000 e il 2020, la concentrazione atmosferica totale di mercurio elementare è diminuita del 70 per cento, con le emissioni terrestri di mercurio che rappresentano una frazione maggiore delle emissioni totali anno dopo anno. Attualmente, il suolo emette significativamente più mercurio (62 per cento) rispetto alle fonti legate all’uomo (28 per cento). I ricercatori attribuiscono questa diminuzione complessiva, basata sugli andamenti osservati nei dati sugli isotopi di mercurio nelle foglie delle piante, alla riduzione delle emissioni di mercurio causate dall’uomo, favorita da iniziative come la Convenzione di Minamata. Queste tendenze osservate corrispondono alle riduzioni del mercurio atmosferico osservate in aree dell’emisfero settentrionale, segnalate in studi precedenti. I ricercatori concludono che, sebbene i recenti sforzi incentrati sulle emissioni legate all’uomo sembrino avere successo, gli sforzi futuri dovrebbero essere mirati a limitare le riemissioni dal suolo. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
I livelli di mercurio nell’atmosfera sono calati del 70% negli ultimi 20 anni
(9 Maggio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla