Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Antartide, scoperta una biodiversità sorprendentemente elevata

(21 Maggio 2025)

Roma – Grazie a eccezionali forme di cooperazione la biodiversità nell’Antartide è prosperata ben al di là di quanto precedentemente ritenuto. È quanto emerge da un nuovo studio guidato dal GFZ Helmholtz Centre for Geosciences e pubblicato su Frontiers in Microbiology. Dirk Wagner, autore corrispondente, ha dichiarato: “”Qui riveliamo una comunità microbica inaspettatamente abbondante e diversificata anche nei terreni più secchi, freddi e poveri di nutrienti, il che suggerisce che le stime della biodiversità nei terreni antartici potrebbero essere notevolmente inferiori alla realtà”. Alcuni membri del team di autori hanno partecipato alla spedizione “ANT-XXIII/9” della nave da ricerca tedesca “Polarstern” in Antartide. Hanno prelevato 26 campioni di terreno – a cinque distanze tra zero e 80 metri e a tre profondità tra zero e 30 cm – di fronte a un ghiacciaio in lento ritiro nelle colline Larsemann, sulla costa meridionale della baia di Prydz.

Hanno utilizzato la tecnica del DNA barcoding ad alta processività per misurare la biodiversità batterica ed eucariotica. Maggiore era la distanza dal ghiacciaio, maggiore era il tempo necessario per la successione ecologica, poiché il terreno rimaneva esposto. “Distinguendo l’iDNA intracellulare degli organismi viventi – ha affermato Wagner – dall’eDNA extracellulare degli organismi morti, abbiamo potuto rivelare colonizzatori e specie localmente estinte conservate nei suoli. Questo ci ha permesso di comprendere le relazioni tra microrganismi procarioti ed eucarioti e di acquisire informazioni sulle loro interazioni nel tempo”. I ricercatori hanno trovato un totale di 2.829 specie geneticamente definite, di cui il 40 per cento sotto forma di eDNA, mentre la ricchezza di specie complessiva era 10,3 volte maggiore per i batteri rispetto agli eucarioti. Questi risultati implicano che le attuali stime sulla ricchezza di specie in Antartide debbano essere riviste al rialzo. Suggeriscono inoltre potenziali nuovi mutualismi tra batteri ed eucarioti che devono essere confermati sperimentalmente, ad esempio attraverso esperimenti di microcosmo in condizioni ambientali definite.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla