Roma – Sviluppate strutture sintetiche artificiali simili a cellule capaci di autoriprodursi tramite l’espulsione di spore polimeriche. A farlo una ricerca guidata da Juan Pérez-Mercader della Harvard University, riportato su Proceedings of the National Academy of Sciences. La riproduzione biochimica è una caratteristica fondamentale della vita, ma estremamente complessa; pertanto, il gruppo di ricerca ha sviluppato un sistema non biochimico in cui molecole non auto-assemblanti, come PEG 32 -CDTPA e HPMA, sono state miscelate con acqua e tetrafenilporfirina di zinco all’interno di un fotoreattore dotato di LED verdi a 523 nm. Sottoposta a luce, la miscela ha polimerizzato in molecole anfifiliche che si sono auto-assemblate in vescicole con membrana anfifilica, intrappolando la miscela stessa. Queste vescicole hanno continuato a produrre anfifili che sono stati espulsi sotto forma di spore, le quali hanno dato origine a nuove vescicole nel mezzo di reazione, generando un aumento non lineare nel numero delle strutture e quindi un processo di autoriproduzione. Tale sistema imita aspetti chiave dei sistemi viventi e rappresenta un potenziale metodo per sviluppare sistemi non biochimici simili alla vita, utili per studiare le origini della vita sulla Terra e oltre, oltre a fungere da materia sintetica con caratteristiche vitali.(30Science.com)