Valentina Di Paola

Nuovi indizi sull’Archaeopteryx, l’uccello più antico conosciuto

(14 Maggio 2025)

Roma –  L’Archaeopteryx, il più antico fossile conosciuto, presenta delle caratteristiche differenti rispetto a quanto ipotizzato in precedenza. A rivelarlo uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati del Field Museum of Natural History. Il team, guidato da Jingmai O’Connor, ha esaminato scheletro, tessuti molli e piumaggio dell’esemplare di Chicago, il 14esimo individuo noto di Archaeopteryx. I risultati gettano nuova luce sull’ecologia di questa curiosa specie estinta, e sulla transizione evolutiva dai dinosauri non aviari agli uccelli moderni. Gli studiosi hanno esaminato i resti tridimensionali ben conservati, quasi completi, di un esemplare conservato presso il Field Museum of Natural History di Chicago. In entrambe le ali, riportano gli autori, sono visibili penne secondarie interne specializzate, chiamate terziarie.

Tra il cranio e la colonna vertebrale, sono presenti due ossa chiamate proatlanti. Il cranio è meno rigido e la coda è più lunga di quanto ipotizzato finora. L’analisi dei tessuti molli rivela che il dito minore della mano era libero e in grado di muoversi, e la forma dei cuscinetti plantari dell’uccello suggerisce che l’esemplare si era adattato per muoversi sul terreno. In generale, riportano gli esperti, i dinosauri non aviari, imparentati con gli uccelli, non presentano penne terziarie sulla parte superiore dell’ala. Il fatto che queste strutture siano state rilevate nell’esemplare di Chicago suggerisce che queste penne potrebbero essersi evolute per il volo, creando una superficie aerodinamica continua. Nel complesso, concludono gli autori, i risultati indicano che l’Archaeopteryx si fosse adattato a un certo livello di volo, e avesse un’ecologia mista terrestre e arboricola.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).