Valentina Di Paola

Gli scimpanzé suonano le percussioni

(9 Maggio 2025)

Roma – Gli scimpanzé sono in grado di suonare le percussioni a tempo, ritmicamente, adottando una spaziatura regolare tra i colpi. A questa curiosa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Current Biology, condotto dagli scienziati dell’Università di Vienna, dell’Università di St. Andrews e dell’Università La Sapienza di Roma. Il team, guidato da Vesta, Catherine Hobaiter e Andrea Ravignani, ha analizzato 371 episodi di tamburellio di scimpanzé orientali e occidentali. I risultati, commentano gli esperti, evidenziano che le basi della musicalità potrebbero essere emerse in un antenato comune con i primati.

 

“Non ci aspettavamo – afferma Eleuteri – di scoprire che il ritmo di percussione condividesse così evidenti somiglianze con la musica umana”. Era stato dimostrato in precedenza, aggiungono gli autori, che gli scimpanzé producono suoni a bassa frequenza tamburellando sulle radici che crescono sopra il terreno, ma ora i ricercatori sostengono che questi schemi vengano utilizzati per mandare messaggi sia sulle lunghe che sulle corte distanza. “Ogni scimpanzé – continua – ha il suo stile di tamburellare unico. Questo contribuisce a restare aggiornati sui vari esemplari e sulla loro posizione”. In particolare, riportano gli studiosi, gli scimpanzé tamburellano a ritmo e che la cadenza dei loro colpi non è casuale e spesso uniformemente distanziata.

 

Anche le sottospecie orientali e occidentali esibivano pattern di percussione diversi. Il lignaggio occidentale, infatti, usava colpi uniformemente distanziati, mentre i primati orientali alternavano più spesso colpi a intervalli più brevi e più lunghi. “La musica fa parte del nostro essere umani – conclude Hobaiter – ma non sappiamo in che punto del percorso evolutivo sia emersa. Dimostrare che gli scimpanzé condividono alcune delle proprietà fondamentali del ritmo musicale umano nel loro suonare il tamburo è un passo davvero entusiasmante per capire quando e come abbiamo sviluppato questa abilità. Il nostro lavoro suggerisce un’origine molto più antica della nostra specie”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).