Valentina Di Paola

Sviluppato un antidoto contro 19 serpenti letali

(2 Maggio 2025)

Roma – Combinare la capacità di neutralizzare le neurotossine di diverse specie di serpenti letali in un solo antidoto. A questo obiettivo è stato orientato uno studio, pubblicato sulla rivista Cell, condotto dagli scienziati di Centivax Inc, un’azienda che si occupa della produzione di vaccini e anticorpi. Il team, guidato da Jacob Glanville, ha utilizzato anticorpi provenienti da un donatore umano con un’iperimmunità autoindotta al veleno di serpente per sviluppare l’antidoto più ampiamente efficace noto finora. Testato in un modello murino, questo approccio è in grado di proteggere da 19 specie di serpenti tra i più letali, come il mamba nero, il cobra e il serpente tigre. Negli ultimi decenni, il metodo di preparazione degli antidoti non è evoluto: si immunizzano specie animali con il veleno di una singola specie e si raccolgono gli anticorpi prodotti dall’esemplare. Sebbene efficace, questo processo potrebbe causare reazioni avverse agli anticorpi non umani e i trattamenti tendono a essere specifici per specie e regione. I ricercatori si sono imbattuti in un individuo iper-immune agli effetti delle neurotossine dei serpenti. “Il donatore, Tim Friede – riporta Glanville – si è sottoposto per quasi 18 anni a centinaia di morsi e autoimmunizzazioni con dosi crescenti di 16 specie di serpenti estremamente letali, che normalmente ucciderebbero un cavallo. Tim aveva sviluppato anticorpi ampiamente neutralizzanti”. Per sviluppare l’antidoto, il team ha innanzitutto creato un pannello di test con 19 dei serpenti estremamente letali. Successivamente, i ricercatori hanno isolato anticorpi bersaglio dal sangue del donatore che reagivano con le neurotossine presenti nelle specie di serpente testate. Uno alla volta, gli anticorpi sono stati testati su modelli murini avvelenati. In questo modo, gli scienziati hanno potuto creare sistematicamente un cocktail composto da un numero minimo ma sufficiente di componenti per rendere inefficaci tutti i veleni. Gli scienziati hanno formulato una miscela di tre componenti principali: LNX-D09 e SNX-B03, due anticorpi isolati dal donatore, e varespladib, un inibitore di tossine. Nei prossimi step, gli scienziati valuteranno l’efficacia dell’antidoto su cani portati nelle cliniche veterinarie australiane per morsi di serpente. Allo stesso tempo, i ricercatori sperano di sviluppare un antidoto efficace contro le vipere. “Il prodotto finale – commenta Peter Kwong, della Columbia University – sarebbe un singolo cocktail antidoto completo, o al massimo due prodotti. L’obiettivo è inoltre quello di coinvolgere fondazioni filantropiche, governi e aziende farmaceutiche per sostenere la produzione e lo sviluppo clinico dell’antidoto ad ampio spettro”. “Questo passaggio – conclude – è fondamentale, perché sebbene ogni anno si verifichino milioni di avvelenamenti da serpente, la maggior parte di questi si verifica nei paesi in via di sviluppo, colpendo in modo sproporzionato le comunità rurali”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).