Roma – Identificati nuovi potenziali bersagli farmacologici per il trattamento e la prevenzione della malattia di Alzheimer. A farlo uno studio condotto dagli scienziati del Massachusetts Institute of Technology, MIT, in collaborazione con la Harvard Medical School, pubblicato su Nature Communications. Lo studio, sottoposto a revisione paritaria, ha combinato dati provenienti da esseri umani e modelli animali, quali moscerini della frutta, per identificare percorsi cellulari e geni mai associati prima all’Alzheimer, in particolare quelli coinvolti nella riparazione del DNA e nella modificazione dell’RNA. Utilizzando algoritmi di rete sviluppati dal laboratorio di Fraenkel, i ricercatori hanno scoperto che la disfunzione in questi percorsi può aumentare la vulnerabilità neuronale alla neurodegenerazione tipica della malattia. Due pathway emergono come particolarmente rilevanti: il primo riguarda la modificazione dell’RNA, con geni come MEPCE e HNRNPA2B1, la cui assenza aumenta la suscettibilità ai depositi di tau; il secondo coinvolge la riparazione del DNA, con i geni NOTCH1 e CSNK2A1, già noti per la loro funzione nella crescita cellulare ma ora implicati nella gestione del danno al DNA nei neuroni. L’accumulo di danni non riparati al DNA è stato precedentemente collegato alla neurodegenerazione. Questi risultati suggeriscono che l’Alzheimer sia una malattia multifattoriale, con molteplici percorsi cellulari coinvolti nella sua progressione, il che spiega le difficoltà nel trovare trattamenti efficaci basati esclusivamente sull’ipotesi delle placche amiloidi. La squadra di ricerca spera di collaborare con altri laboratori per testare farmaci che modulino questi nuovi bersagli, utilizzando neuroni derivati da cellule staminali pluripotenti indotte di pazienti affetti da Alzheimer. “la combinazione di modelli sperimentali avanzati e modelli computazionali innovativi sta aprendo la strada a scoperte significative nel campo della ricerca sull’Alzheimer, con la prospettiva di sviluppare trattamenti più efficaci e mirati”, ha dichiarato Ernest Fraenkel, autore senior e professore Grover M. Hermann in Scienze e Tecnologie della Salute presso il Dipartimento di Ingegneria Biologica del MIT.(30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Scoperti potenziali bersagli per lo sviluppo di farmaci contro l’Alzheimer
(20 Maggio 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.