Valentina Di Paola

Anche se non fumano, le donne rischiano più problemi polmonari

(12 Maggio 2025)

Roma –  Le donne, anche le non fumatrici, sono associate a un rischio del 50 per cento più elevato di sviluppare broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), un insieme di patologie polmonari croniche. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sul British Medical Journal Open Respiratory Research, condotto dagli scienziati dell’Università di Washington. Il team, guidato da Alexander Steinberg, ha considerato i dati raccolti nell’ambito del National Health Interview Survey (NHIS), che aveva coinvolto 12.638 donne e 10.390 uomini di almeno 40 anni. La BPCO, spiegano gli esperti, è un insieme di malattie respiratorie che interessano polmoni e bronchi, ed è causata principalmente dal fumo di sigaretta. In generale, riportano gli autori, le donne affette da questa condizione tendono ad avere sintomi più gravi e a un’età più giovane rispetto agli uomini. Dal sondaggio, riportano gli autori, è emerso che le donne erano associate a tassi inferiori di fumo di sigarette, sigari e pipa, nonché di consumo di tabacco. La prevalenza della BPCO era di poco inferiore all’8 per cento tra le donne e del 6,5 per cento tra gli uomini. Le donne con la condizione erano associate a una probabilità più elevata di non aver mai fumato sigarette rispetto agli uomini, di fumare meno, di usare meno prodotti a base di tabacco e di aver iniziato più tardi. Tuttavia, la prevalenza della BPCO era più alta tra le donne. Un’analisi più approfondita ha evidenziato che il genere femminile era correlato a un rischio del 47 per cento più elevato di ricevere una diagnosi di BPCO. Questa differenza di genere nel rischio persisteva, indipendentemente dalla storia di fumo. Nell’insieme di persone che non avevano mai fumano, il gentil sesso aveva il 62 per cento di probabilità in più di ricevere una diagnosi di broncopneumopatia. I ricercatori precisano che l’indagine non teneva conto di informazioni potenzialmente importanti su influenze ormonali, anamnesi familiare o esposizioni infettive, occupazionali e ambientali. “Nonostante queste limitazioni – commenta Steinberg – questi risultati dovrebbero sollevare interrogativi su questa differenza di genere. I nostri risultati affinano le stime precedenti della BPCO tra coloro che non hanno una storia di fumo e sottolineano nuovamente l’elevato peso di questa condizione nelle donne. È quindi imperativo prevenire, diagnosticare e curare in maniera efficace questa malattia”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).