Roma – Gli scienziati del Memorial Sloan Kettering Cancer Center hanno scoperto delle firme nel sistema immunitario che potrebbero predire l’efficacia di un nuovo tipo di immunoterapia combinata: Lo rivela un nuovo lavoro condotto su topi e dati provenienti da pazienti con melanoma i cui risultati sono stati pubblicati su Science Translational Medicine. Le loro scoperte potrebbero supportare gli sforzi in corso per superare la resistenza al trattamento con il blocco dei checkpoint immunitari, che è diventato un importante punto dolente nella terapia del cancro. Il blocco dei checkpoint immunitari agisce prendendo di mira le proteine che le cellule tumorali utilizzano per sopprimere le cellule immunitarie antitumorali, potenziando così la risposta immunitaria antitumorale. Queste terapie hanno cambiato radicalmente il panorama del trattamento del cancro, ma molti pazienti finiscono per sviluppare una resistenza all’immunoterapia dopo aver mostrato alcune risposte positive iniziali. Alla ricerca di approfondimenti, Annah Rolig e colleghi hanno indagato i meccanismi di resistenza all’immunoterapia anti-PD-1, che è una delle forme più comuni di blocco dei checkpoint. Hanno riprodotto tumori in topi resistenti o sensibili alla terapia anti-PD1 e hanno scoperto che i roditori con tumori resistenti al trattamento mostravano quantità insolitamente elevate di cellule immunitarie nel sangue che esprimevano la proteina LAG-3. Tuttavia, questi topi resistenti al trattamento erano sensibili a una combinazione di anticorpi anti-PD-1 e anti-LAG-3. Ulteriori ricerche hanno suggerito che questa combinazione inibisse i tumori rimodellando la plasticità delle cellule T regolatrici pro-tumorali, compromettendone la stabilità e trasformandole in cellule antitumorali. Il team ha anche esaminato campioni di 117 pazienti con melanoma metastatico trattati con la terapia anti-PD-1 nivolumab e l’anticorpo anti-LAG-3 relatlimab. Analogamente ai topi, i pazienti che mostravano un grado più elevato di plasticità nelle loro cellule T regolatrici rispondevano meglio ai trattamenti e avevano tempi di sopravvivenza più lunghi.(30Science.com)
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Tumori: scoperto fattore predittivo della risposta all’immunoterapia combinata
(9 Aprile 2025)

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