Roma, – Utilizzando un test PCR simile a quelli utilizzati durante la pandemia di Covid-19 per verificare la presenza del virus, nei porti USA si cercherà di tracciare e sgominare il traffico illegale di specie ittiche proibite. E’ quanto emerge da un articolo del Guardian. Un team guidato da Diego Cardeñosa e da altri scienziati della Florida International University, insieme alle autorità competenti della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) degli Stati Uniti, intendono utilizzare i test per risalire alle specie di origine di parti di pesci smerciate nei porti del Paese. La pesca illegale ha un impatto negativo sui pescatori onesti e sulle popolazioni ittiche. Quasi un terzo delle specie di squali è minacciato o prossimo all’estinzione e il valore del commercio mondiale di parti di squalo ammonta a quasi 1 miliardo di dollari all’anno, secondo le Nazioni Unite . Allo stesso tempo, il consumo di prodotti ittici negli Stati Uniti è in aumento, con un incremento di oltre il 30 per cento nel decennio a partire dal 2002. Circa l’80 per cento di questo consumo proviene dalle esportazioni estere, principalmente da Canada, Cile, India, Indonesia e Vietnam, secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti. Il dispositivo PCR utilizza marcatori genetici sviluppati per oltre 100 specie, tra cui squali bianchi, squali martello, squali mako, squali pinna bianca oceanici, squali volpe e squali balena. Altre specie i cui marcatori genetici sono stati sviluppati per il dispositivo PCR includono tutte le specie di tonno atlantico e l’anguilla europea. Una volta che i campioni vengono aggiunti al dispositivo, i marcatori genetici producono una reazione chimica specifica a seconda della specie di pesce sottoposta al test. Le ispezioni portuali tipiche attualmente consistono nell’identificazione visiva delle specie ittiche, ma secondo la Noaa, la stragrande maggioranza dei prodotti ittici e dei frutti di mare importati negli Stati Uniti arriva sotto forma di filetti, prodotti ittici trasformati o pinne di squalo senza carcasse. Di conseguenza, affidarsi alle ispezioni visive per identificare le specie può essere incredibilmente difficile. James Miller, portavoce della Noaa, ha dichiarato: “L’impiego del dispositivo PCR consentirà agli agenti di condurre analisi genetiche in tempo reale durante le ispezioni e di individuare le frodi sui prodotti ittici”. Il dispositivo consente anche di risparmiare denaro. L’invio e l’analisi di un singolo campione di pesce a un laboratorio forense governativo può costare diverse centinaia di dollari. Al contrario, il costo della raccolta e dell’analisi di un campione di pesce prelevato sul campo utilizzando il dispositivo PCR è inferiore a 1 dollaro. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
USA, nei porti al via test simili a quelli per il Covid per trovare i pesci trafficati illegalmente
(11 Aprile 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla