Gianmarco Pondrano d'Altavilla

USA; il fumo degli incendi ha portato a centinaia di miliardi di danni alla salute

(10 Aprile 2025)

Roma – Il fumo degli incendi boschivi negli USA ha causato danni alla salute per 200 miliardi di dollari nel 2017, associati a 20.000 morti premature. Gli anziani sono stati i più colpiti, mentre le comunità native americane e afroamericane hanno subito i danni pro capite maggiori. E’ quanto emerge da un nuovo studio guidato dalla Carnegie Mellon University, e pubblicato su Communications Earth & Environment. Gli incendi producono ammoniaca, ossidi di azoto, particolato fine primario (PM2.5), anidride solforosa e composti organici volatili, tutti elementi che contribuiscono alle concentrazioni di PM2.5 nell’ambiente. Qualsiasi livello di esposizione a lungo termine al PM2.5 è statisticamente associato a un aumento del rischio di mortalità. Pertanto, oltre ai costi associati agli incendi stessi (ad esempio, lesioni o decessi correlati alle fiamme, danni alla proprietà), l’esposizione al fumo risultante comporta costi sostanziali. Rischi di inquinamento simili derivano dagli incendi controllati, ampiamente utilizzati per mitigare il rischio di incendi boschivi. In questo studio, i ricercatori hanno utilizzato un modello di valutazione integrato per analizzare i danni causati dal PM2.5 presente nell’ambiente, derivante dal fumo degli incendi boschivi e dai roghi controllati nelle aree censuarie degli Stati Uniti contigui nel 2017. I danni causati dal fumo degli incendi nel 2017 hanno superato i 200 miliardi di dollari (il 17 per cento del totale di tutte le fonti di emissione negli Stati Uniti contigui). I danni economici derivano da circa 20.000 morti premature; circa la metà è stata causata dal fumo degli incendi e l’altra metà da incendi controllati. Inoltre, lo studio ha rilevato che: Quasi la metà dei danni è stata causata da incendi boschivi, concentrati soprattutto nell’ovest, mentre la restante metà è stata causata da incendi controllati, concentrati soprattutto nel sud-est; L’esposizione al fumo è correlata positivamente con vari parametri di vulnerabilità sociale, ma se si considera anche la suscettibilità al fumo, queste disparità sono state sistematicamente influenzate dall’età; Gli anziani, la cui popolazione è in maggioranza bianca, rappresentano il 16 per cento della popolazione ma hanno subito il 75 per cento dei danni. Tuttavia, nella maggior parte delle fasce d’età, le comunità dei nativi americani e dei neri hanno subito i danni pro capite più elevati.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla